Milioni di incentivi dal governo per spostare le entrate al lavoro
Palazzo Vecchio incontra 15 grandi aziende. Poi l’invito: «Presentate un piano»
«Organizzate le entrate e gli spostamenti dei vostri dipendenti in modo sostenibile, ci sono 50 milioni per incentivarli». Anche se la cifra è nazionale, è questo l’appello arrivato dall’assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti ai mobility manager di una quindicina di grandi aziende fiorentine (da Ferragamo a Nuovo Pignone, da Menarini a Eli Lilly fino ad alcune pubbliche come l’ospedale di Careggi), nell’incontro organizzato nell’ambito della «Settimana della mobilità europea».
Un appello che arriva nell’ennesima giornata complicata per il traffico cittadino. Questo il motivo per cui Giorgetti, ai responsabili dell’organizzazione della mobilità dei dipendenti, ha chiesto di adottare i Pscl (piano spostamenti casa lavoro). Si parte differenziando gli orari di entrata e uscita, per avere meno «massa critica» nella strade cittadino (i «city users», pendolari ed altri, che arrivano ogni giorno in città restano sopra ai 250 mila al giorno), ma anche incentivando mezzi di sostenibilità e «car pooling», l’uso di una sola auto per portare più persone. Una scelta che il sindaco Dario Nardella ha rilanciato, ricordando quante auto con un solo conducente si vedono nei viali strozzati dalle code (anche se in tempi di Covid è un po’ difficile trovare compagni di viaggio...).
«Alcune aziende hanno già attivato programmi di questo tipo, da tempo — spiega Giorgetti — In periodo di pandemia, le cose sono migliorate sugli orari: però dobbiamo verificare per esempio anche se le scuole hanno continuato a sfalsare gli orari. Se la massa di persone attuali si muove in un’ora, ha un impatto diverso da quella che si muove in tre ore. Soprattutto ora che in tanti vogliono usare comunque il proprio mezzo da solo, per motivi di Covid» spiega Giorgetti.
Il Pscl, intanto, il Comune, l’ha adottato: «Prevede l’analisi degli spostamenti dei dipendenti, le possibili modifiche e gli incentivi: sconti per il trasporto pubblico, flotta di bici del Comune da noleggiare ai dipendenti, mettere spogliatoi e docce sia nelle sedi del Comune che nelle partecipate per chi si usa la bici, sconti sull’uso del bici in sharing».
La propensione a usare meno l’auto parrebbe esserci, nel sondaggio fatto tra i dipendenti: secondo i dati raccolti, la percentuale di chi si reca in bici in ufficio potrebbe salire dall’8% attuale al 24%, in bus, tramvia o treno dal 18% attuale al 31%. Molto dipende dall’intermodalità (puoi portare la bici in treno o tramvia? Trovi facilmente un monopattino o una bici in sharing a tua disposizione?) ma soprattutto dalle abitudini, restie a morire nella testa delle persone. Peraltro, di «tempi e spazi della città», compresi gli orari differenziati di ingresso nelle aziende, se ne parla da ben prima del Covid: c’era un ufficio a Palazzo Vecchio agli inizi degli anni 2000.