Cuore Vlahovic: Prandelli mi ha salvato
Il serbo ieri un po’ in ombra: «Sono rimasto per divertirmi con Italiano»
Non è riuscito a festeggiare al meglio la novantesima presenza con la maglia della Fiorentina, ma sotto i suoi colpi Handanovic ha comunque tremato prima per l’assist a Gonzalez, poi per un tiro deviato in angolo da Handanovic. Per il resto tante sponde e lavoro sporco per i compagni.
Proprio contro l’Inter d’altronde Dusan Vlahovic si fece notare per la prima volta nel calcio dei grandi, nel 2019, quando al Franchi salvò Montella con un gol bellissimo. All’Inter non ha più segnato ma grazie a Prandelli che gli ha dato fiducia non si è più fermato. E proprio al tecnico di Orzinuovi Vlahovic ieri, in un’intervista a Dazn, ha espresso tutta la sua riconoscenza: «Voglio ringraziarlo. Mi ha tirato fuori dalla… non dico la parolaccia. Parlavo sempre con mio papà, mi diceva che forse neanche lui da allenatore avrebbe fatto le cose di Prandelli per me».
Come nella prefazione di un libro tutto da scrivere, Vlahovic dispensa ringraziamenti, all’ex tecnico e a Franck Ribery: «È stato e lo considero ancora un fratello maggiore per me, con i suoi consigli. A volte parlavamo per ore su come uscire da certe situazioni, su come migliorare. Loro due mi hanno aiutato nei periodi difficili, sarò loro per sempre grato». E grazie a questi amici speciali Vlahovic nel 2021 non si è fermato più tanto da entrare nel mirino proprio dell’Inter, quando Lukaku è andato al Chelsea.
Proprio il suo sostituto, Dzeko, ieri sera gli ha rubato la copertina. Ma Firenze ha ancora bisogno di Vlahovic che aveva rinviato al mittente i corteggiamenti: «Ho deciso con il cuore. Mi sentivo di rimanere, qui penso di poter crescere ancora. Farò tanti gol e assist, il resto come viene viene. Ci possono essere tanti rischi, ma senza i rischi non vale la pena vivere». Uno dei motivi per cui è rimasto è Italiano: «Dopo il ritiro ho detto ‘con questo ci si diverte. Ti sta sempre addosso, non ti fa respirare e così puoi solo migliorare. Mi piace la concorrenza, è divertente giocare per lui. Quando è arrabbiato mi chiama Dusan. Ed è sempre arrabbiato».