Giani e la sanità in rosso «Chiesti i fondi a Roma, insieme a tutte le Regioni»
Il governatore spariglia il tavolo del vertice con i Democratici «Lettera al governo partita, puntiamo a incassare 350 milioni»
Una richiesta da tutte le Regioni al governo affinché dia «certezza delle risorse per coprire le spese Covid». Con questa comunicazione il governatore Eugenio Giani ha aperto l’incontro con i consiglieri regionali del Pd sui conti in rosso della sanità toscana e sulla conseguente mancanza di assunzioni. Nessuna resa dei conti quindi, il presidente della Regione ha stoppato sul nascere la discussione.
Il vertice del Pd che poteva rappresentare una resa dei conti tra il partito e il governatore è finito con grandi strette di mano. Anzi, il clima bollente si è raffreddato prima ancora che la discussione potesse cominciare. Perché Eugenio Giani ha dato la notizia ai consiglieri regionali Pd che «la Conferenza delle Regioni ha deciso all’unanimità che chiederà al governo certezza delle risorse per coprire le spese Covid».
Il grande tema della giornata, la difficile posizione di una Toscana, che rischia un grave disavanzo nel bilancio della sanità e che per evitarlo ha sostanzialmente congelato le assunzioni, ha quindi uno spiraglio che schiude a una possibile soluzione. «Litigano? No, sono tutti tranquilli, spaparanzati sulle sedie», raccontava ieri sera chi aveva potuto affacciarsi nella sala del Pegaso di palazzo Sacrati Strozzi, dove il vertice si è tenuto. Alla fine della riunione, la vice presidente del Consiglio regionale, Lucia De Robertis, la prima a uscire, commenta: «È andata molto bene». Le fa eco l’assessore alla Salute, Simone Bezzini: «Il fronte comune delle Regioni è una grande notizia». Poi è stata la volta di Giani, raggiante, dopo giorni di tempesta: «Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha accolto la mozione unanime della commissione salute, presentata dall’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini, e che ora diventa la posizione ufficiale di tutte le Regioni — spiega — La richiesta al governo è di 600 milioni legati alle spese farmaceutiche, 900 milioni che mancano al fondo sanitario nazionale e 1 miliardo di rimborsi Covid. Due miliardi e mezzo che per la Toscana significherebbero circa 150 milioni di euro. Oltre a questo chiederemo anche la copertura di una parte delle spese indirette, come gli affitti degli hub o gli stipendi dei sanitari assunti per vaccinare, che per noi significano 400 milioni. Se anche il governo ce ne desse solo la metà, avremmo risolto i nostri problemi». Giani passa a spiegare il significato politico della svolta: «Il governo non potrà ignorare una richiesta compatta da parte di tutte le Regioni. Che non possono continuare a lavorare, come stanno facendo adesso, senza avere certezza dei rimborsi per le spese Covid, perché altrimenti è difficile programmare. Siamo molto fiduciosi che le nostre richieste saranno accolte».
Ma perché le altre Regioni hanno risposto con due mesi di ritardo all’appello della Toscana? «Un anno fa, la giunta di Enrico Rossi aveva investito 260 milioni di euro di fondi europei, derivanti dal cosid«Una
detto decreto Provenzano, per 200 milioni nei ristori alle aziende e per 60 su spese sanitarie. Una scelta legittima. Ma altre Regioni, come l’Emilia Romagna, che invece avevano concentrato quelle risorse sulla sanità, hanno avuto un po’ di respiro, non si sono trovate di fronte al problema per un po’ più di tempo. Ma quando quei soldi sono finiti, si sono ritrovate nella nostra identica situazione. Per cui è stato facile trovare un punto di condivisione».
Così, il governatore chiosa: volta che avremo certezza delle risorse potremo dare ossigeno al sistema sanitario». Proprio ieri, Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, ha scritto ai ministri della Salute, dell’Economia e degli Affari regionali, per formalizzare due richieste: la prima si concentra sulla necessità di «individuare le risorse finanziarie necessarie» per coprire interventi «privi di adeguata copertura economica»; la seconda, altrettanto cruciale, è la richiesta di «flessibilità nell’utilizzo delle risorse emergenziali messe a disposizione di ogni singola Regione e Provincia autonoma, affinché possano essere utilmente impiegate per la copertura di tutte le spese sostenute per la realizzazione degli interventi destinati a fronteggiare l’emergenza Covid».
❞ Messaggio a Draghi Siamo molto fiduciosi, anche perché non possiamo continuare a lavorare senza rimborsi