Discarica Arno E tra i rimpalli i rifiuti restano lì
Un contenzioso tra Comune e Consorzio da tre anni è fermo al Tribunale delle Acque
Una fiume di rifiuti, l’Arno. Tra Ponte alle Grazie e Ponte Vespucci emergono bottiglie di vino, birra, bicchieri di plastica, coppette di gelato, sacchetti e carte unte da panino. La gran parte dei rifiuti arriverebbe dai tanti spazi estivi che Firenze ha allestito sulle sponde del fiume. Ma chi dovrebbe pulire? Tra contenziosi e accordi i rifiuti restano lì per giorni.
Una marea di rifiuti nell’Arno, tra Ponte alle Grazie e Ponte Vespucci. Si tratta di vere e proprie isole melmose galleggianti formate da bottiglie di vino, birra e superalcolici, bicchieri di plastica, coppette da gelato, buste di immondizia e involucri plastificati con il logo di alcune delle paninoteche più «famose» del centro storico.
Il grosso, a sentire Alia, arriverebbe dagli spazi estivi che si trovano sulle rive del fiume, il resto, invece, verrebbe gettato in acqua da coloro che si siedono sulle spallette all’ora del pranzo e dell’aperitivo o durante i fine settimana alcolici. Ma siccome quella spazzatura galleggia in Arno già da diversi giorni, la domanda da porsi è: a chi tocca raccoglierla? Qui si entra in un labirinto senza via d’uscita. Secondo una delibera della Regione approvata nel 2018, trattandosi di «rifiuti urbani» la responsabilità sarebbe in capo al Comune e alla municipalizzata che si occupa dello smaltimento (quindi, nel caso di Firenze, Alia che però non dispone né di mezzi anfibi né di personale formato ad hoc), per Palazzo Vecchio, invece, di quelle isole galleggianti dovrebbe occuparsene il Consorzio di Bonifica a cui è demandato il compito di tenere puliti l’alveo e il corso del fiume.
Una interpretazione diametralmente opposta da cui ne è nato un contenzioso davanti al Tribunale delle Acque che oramai si trascina da quasi tre anni. In attesa che i magistrati si pronuncino è stato stipulato un accordo, tutt’ora in vigore, che prevede che il Consorzio recuperi dall’Arno la spazzatura e la depositi in punti prestabiliti così da dare poi modo ad Alia di passare a recuperarla per lo smaltimento. Palazzo Vecchio e Consorzio poi chiariscono che «Comune, Consorzio e Alia sono uniti nella lotta all’inciviltà e nella denuncia di questi comportamenti. Consorzio e Comune infatti stanno lavorando anche al progetto per la realizzazione di due dighe. La prima alla Pescaia di Santa Rosa e la seconda in prossimità dei locali, volte a filtrare i detriti sparsi in Arno. I molti eventi previsti nel fine settimana per ripulire le sponde si concentreranno proprio sugli argini dove questo fenomeno si
L’accordo in attesa del giudizio Bottiglie, bicchieri e cartacce gettate in gran parte dai clienti dei locali in riva al fiume. Il Consorzio dovrebbe tirarli fuori, ad Alia portarli via
acuisce a causa della maggior frequentazione degli spazi estivi».
Palazzo Vecchio e Consorzio nelle prossime settimane installeranno anche una decina di telecamere altamente tecnologiche (costo, 20 mila euro) che avranno il compito di monitorare costantemente il corso d’acqua. Intanto, le isole di spazzature disseminate tra Ponte alle Grazie e Ponte Vecchio stanno iniziando a creare non pochi problemi a chi frequenta il Circolo Canottieri e alle associazioni sportive che hanno portato a Firenze lo «stand up puddle». «Con tutto questo sudiciume per noi è impossibile uscire in canoa o fare Sup (una variante del surf in cui si sta in piedi su una tavola, ndr). Ad ogni metro ci tocca scansare qualche oggetto».