Rapporto Dia: «La crisi Covid agevola la criminalità»
Il ricco tessuto socioeconomico toscano «alimenta gli interessi delle consorterie criminali che indirizzando le attività illecite su quel territorio riescono a penetrare i floridi settori dell’economia legale per il reinvestimento delle liquidità di illecita provenienza. Sebbene, infatti, le mafie non esprimano nella regione uno stabile radicamento territoriale la Toscana si conferma come una delle aree privilegiate per attività di riciclaggio e più in generale per la realizzazione di reati economico-finanziari su larga scala». È quanto emerge dal rapporto semestrale della Direzione Investigativa Antimafia relativamente alla Toscana. Per questo, si spiega nella relazione, le indagini della Dia sono state dirette a monitorare gli eventuali investimenti fatti da soggetti legati a organizzazioni mafiose. Grande attenzione anche ai settori dei rifiuti e degli appalti pubblici.