La Pistoiese sarà il quarto club toscano con proprietà straniera
Entro gennaio sarà perfezionato l’accordo con il tedesco Lehmann
Entro gennaio la Pistoiese, al momento terzultima nel girone B di serie C, dovrebbe diventare la quarta società toscana con una proprietà straniera. Dopo la Fiorentina di Commisso, il Pisa di Knaster e il Siena degli armeni, prenderà vita la Pistoiese del tedesco Stefan Lehmann, imprenditore che vive a Francoforte e ha compiuto 59 anni il 23 dicembre.
Finora l’unica certezza è la firma dell’accordo preliminare per la cessione delle quote di maggioranza della Holding Arancione, che controlla la società. Fin troppo consumato il rapporto tra la piazza e la famiglia Ferrari che per oltre dieci anni ha guidato l’Olandesina. Un rapporto iniziato con la grande gioia per il ritorno tra i professionisti e terminato con la retrocessione (seguita dal ripescaggio) in serie D della scorsa stagione, e poche emozioni. In un primo periodo, però, sembra destinato a rimanere Marco Ferrari, attuale direttore generale e figlio del presidente Orazio, che vigilerà su un passaggio di consegne che a Pistoia segna un’epoca. E anche il nuovo presidente sarà scelto tra i soci della Holding.
Lehmann non è ancora stato in città e non ha esperienza nel mondo del calcio. Le rare informazioni che esistono su di lui, foto comprese, unite alla rapidità con cui si è conclusa la trattativa, hanno incuriosito i tifosi, che gradirebbero di conoscere il nuovo proprietario della squadra. In attesa del passaggio di proprietà, ci ha messo la faccia Leonardo Limatola, advisor dell’operazione ed ex dirigente della Fiorentina ai tempi dei Della Valle,
coinvolto anche nella collaborazione tra i viola e il Pune FC, squadra del campionato indiano. «Lehmann — ha spiegato — ha iniziato con la tecnologia e negli anni si è ampliato alla plastica e al legno, producendo pure case prefabbricate. Ha aziende in Ucraina, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Germania e Italia. Le due con cui si è proposto (Digimark Group e Omega, ndr) sono interamente controllate e amministrate da lui: una si occupa di tecnologia e l’altra di pellet. In estate aveva provato ad acquistare il Livorno». «Nella Pistoiese — ha concluso — entreranno anche le altre aziende italiane del gruppo di Lehmann, compresa una di consulenza e pubblicità che fattura quaranta milioni».