Il muro di Italiano e la volontà di Vlahovic: la cessione può slittare
Il mister: «Chiunque lo vorrebbe». A gennaio via solo per una big
«La verità è che tutti gli allenatori che hanno dei goleador come Vlahovic sperano di averli sempre a disposizione». Nel dibattito sul futuro dell’attaccante s’inserisce anche Italiano, il primo a conoscerne il peso nel gruppo e per questo interessato agli sviluppi di una vicenda ancora sospesa. «Sarei infastidito solo se non dovesse più fare il proprio dovere, entrando in campo senza il giusto spirito, ma non è così — ha poi aggiunto l’allenatore viola — qualsiasi squadra che ha un attaccante come lui sa quanti gol porta in dote e quanta qualità garantisce quando è concentrato. Ad oggi è l’attaccante della Fiorentina, se cambierà qualcosa ne riparleremo».
Il pensiero può parere persino elementare, ma è inevitabilmente legato all’incertezza che vive la società, sì determinata a prendere in considerazione offerte da 70 milioni anche in questo mercato invernale, ma ignara dei reali programmi di Vlahovic e del suo entourage. Se la Fiorentina ha chiarito al calciatore l’intenzione di cederlo a fronte del mancato rinnovo (concetto che Barone ha ripetuto a Vlahovic di persona qualche giorno fa), dall’altra parte non è arrivata nessuna risposta. Un silenzio che il procuratore Ristic porta avanti anche con altri club, come sanno i dirigenti dell’Arsenal, che dopo un accordo di massima con la Fiorentina (che includerebbe il riscatto di Torreira) si sono trovati di fronte identica cortina di fumo. Ma mentre la decisione del club di separarsi a gennaio sembra già esser stata presa (anche per come sono caduti nel vuoto i rilanci del presidente Commisso rimasto per questo deluso), l’intervento di Italiano va più nella direzione delle intenzioni che il serbo ha manifestato. Per il mister insomma Dusan è e resterà un punto fermo. Pur non entrando mai in argomento rinnovo o eventuale addio, Vlahovic dal canto suo non ha mai nascosto la voglia di portare la squadra in Europa, rimandando all’estate le decisioni. Un’ottica che non convince la dirigenza viola, preoccupata che il rimpallo tra calciatore e procuratore di fronte alle richieste di colloqui non sia altro che il tentativo di arrivare alla scadenza, nel giugno 2023, per andarsene a zero.
Il braccio di ferro rischia così di farsi durissimo, tanto più se Commisso forzasse la mano nell’anno del Mondiale: per questo i viola continuano ad attendere l’offerta giusta, per poi provare a convincere Vlahovic. Anche perché se le avance dell’Arsenal fin qui non sono state prese in considerazione, non è detto che altri inserimenti di big come Tottenham, City, PSG o Barcellona non possano cambiare tutto. Quanto all’eventuale sostituzione, resta in salita la strada per l’argentino Julian Alvarez, oggetto del desiderio di mezza Europa. Mentre le pretendenti aumentano, ultima il Napoli, l’interesse del calciatore per un arrivo a Firenze pare diminuire per le tante prospettive, dunque i viola dovrebbero guardare altrove. Di certo quello di Scamacca è un nome ancora molto considerato, ma sull’attaccante del Sassuolo sono caduti gli occhi della Juventus consapevole delle difficoltà per arrivare a Vlahovic, motivo per cui Barone e Pradè seguono anche altre piste. In uscita, infine, qualcosa cambierà a centrocampo, Amrabat e Benassi sono sul piede di partenza, mentre le recenti voci sull’Atletico Madrid interessato a Milenkovic, e le offerte rifiutate per Nastasic, hanno riacceso i riflettori su una retroguardia dove in vista della prossima stagione, oltre a un portiere, i viola potrebbero cercare un difensore.