L’«Odissea» delle donne lungo il Mediterraneo
Cinque donne accovacciate all’interno di una valigia hanno davanti a sé un miraggio e, al tempo stesso, tanta disperazione. Resta un interrogativo negli sguardi che si intravedono nella terracotta appena abbozzata. In ogni caso, ne La sosta, come in Sospesi, c’è l’attesa di un nuovo viaggio, forse in mare, alla ricerca di un limbo, sebbene possa rivelarsi soltanto un rifugio temporaneo. C’è ancora tempo per riflettere su queste opere: la mostra Odisseo di Roberta Conigliaro alla Crumb Gallery di Firenze è stata prorogata fino al 29 gennaio. Suggestivo l’allestimento con cui l’artista siracusana espone dieci sculture e un disegno di grandi dimensioni, intitolato In cammino. Ritorna il tema delle migrazioni, a cui l’artista ha già dedicato il progetto «due sponde un solo mare». Qui ci sono donne (da sole o accompagnate da uomini e bambini) che attraversano il Mediterraneo, forse in fuga dalla morte, forse dirette incontro a una nuova alba piena, almeno nei sogni, di vita e di speranza. Donne che si interrogano su se stesse e sul mondo intero, che riflettono. E sembrano abbracciare la sofferenza del mondo per trasformarla in qualcosa di prezioso. Tra le forme incise nella pietra calcarea, nella pietra saponaria, realizzate con terracotta, legno, ferro, gesso, il bronzo, c’è anche il Sogno d’acqua delle conchiglie che, come sentinelle, osservano il mare con la donna che le guarda dal basso quasi fossero divinità. Ruota tutto attorno alle donne questa mostra nello spazio di donne e per artiste donne. Prenotazioni: 347 3681894.