PER CHI SUONA IL VIOLINO?
La legge è legge, le norme sono norme e come tali vanno fatte rispettare. Trattasi di principio fondante di ogni consesso civile. Per questo, quando le regole vengono violate in maniera scientifica, chi quelle norme rispetta esige — giustamente — che tutti, anche e soprattutto i disobbedienti, facciano lo stesso. È una questione di convivenza, è un diritto sacrosanto. E quando le regole vengono infrante, allora tocca alle forze dell’ordine intervenire per ripristinare la legalità. Meglio: toccherebbe, perché poi spesso e volentieri chi deve far rispettare le leggi sceglie il «buon senso» e la discrezionalità. E le norme in questione vengono puntualmente calpestate. L’elenco è fin troppo facile, persino abusato. Un sagrato chiuso alla folla viene invaso abitualmente da orde di ragazzi vocianti sotto gli occhi benevoli delle forze dell’ordine? Che possiamo farci, fossero due o tre persone potremmo consigliare loro di spostarsi qualche metro più in là, ma se sono in tanti mica possiamo intervenire, rischieremmo di scatenare il caos. Meglio far finta di niente, alla fine se ne andranno pure a dormire, prima o poi. E se poi la mancanza di bagni, o più semplicemente l’inciviltà di alcuni di questi ragazzi, trasforma il perimetro di una piazza in una latrina a cielo aperto e in una discarica di bottiglie vuote, i residenti hanno ragione ma interverremo la prossima volta: sapete, siamo in pochi, non possiamo controllare tutta la città. Son giovani, devono pur divertirsi, no?