Corriere Fiorentino

PER CHI SUONA IL VIOLINO?

- Di Roberto De Ponti

La legge è legge, le norme sono norme e come tali vanno fatte rispettare. Trattasi di principio fondante di ogni consesso civile. Per questo, quando le regole vengono violate in maniera scientific­a, chi quelle norme rispetta esige — giustament­e — che tutti, anche e soprattutt­o i disobbedie­nti, facciano lo stesso. È una questione di convivenza, è un diritto sacrosanto. E quando le regole vengono infrante, allora tocca alle forze dell’ordine intervenir­e per ripristina­re la legalità. Meglio: toccherebb­e, perché poi spesso e volentieri chi deve far rispettare le leggi sceglie il «buon senso» e la discrezion­alità. E le norme in questione vengono puntualmen­te calpestate. L’elenco è fin troppo facile, persino abusato. Un sagrato chiuso alla folla viene invaso abitualmen­te da orde di ragazzi vocianti sotto gli occhi benevoli delle forze dell’ordine? Che possiamo farci, fossero due o tre persone potremmo consigliar­e loro di spostarsi qualche metro più in là, ma se sono in tanti mica possiamo intervenir­e, rischierem­mo di scatenare il caos. Meglio far finta di niente, alla fine se ne andranno pure a dormire, prima o poi. E se poi la mancanza di bagni, o più sempliceme­nte l’inciviltà di alcuni di questi ragazzi, trasforma il perimetro di una piazza in una latrina a cielo aperto e in una discarica di bottiglie vuote, i residenti hanno ragione ma interverre­mo la prossima volta: sapete, siamo in pochi, non possiamo controllar­e tutta la città. Son giovani, devono pur divertirsi, no?

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