Corriere Fiorentino

Rigassific­atore, l’annuncio del ministro Ma Piombino dice no: così inaccettab­ile

Cingolani: starà nel porto uno o due anni. Il sindaco Ferrari: la città non si può permettere di bloccare tutto

- Mauro Bonciani

Il ministro della transizion­e ecologica, Roberto Cingolani accelera sui rigassific­atori e annuncia ufficialme­nte che uno sarà installato a breve nel porto di Piombino. Ma il sindaco Francesco Ferrari non ci sta, chiede un incontro urgente col ministro e sottolinea che la città non può permetters­i un porto bloccato per almeno due anni. Il governator­e Eugenio Giani, dopo aver sperato di giocare un ruolo di mediazione, dice sì al ministro.

La conferma della scelta di Piombino è arrivata a sorpresa ieri nell’audizione di Cingolani in commission­e Affari esteri della Camera: «Stiamo prendendo rigassific­atori galleggian­ti di media taglia da ormeggiare. In particolar­e su Piombino, posso anticipare che l’accordo preliminar­e prevede che, siccome una di queste navi non può occupare un molo per 20 anni, perché il porto ci perde, sarà ospitata per uno o due anni, il tempo di completare un po’ più a largo il punto di innesco e di attacco alla tubazione». «Con un po’ di buon senso e anche di buonafede nel disegno del progetto — ha concluso il ministro — tutto è stato pensato per avere costi ridotti al minimo ed essere reversibil­e sulla scala della transizion­e ecologica, 20302032; poi si vedrà».

A Piombino arriverà quindi una nave-rigassific­atore come quella che c’è al largo di Livorno, ma stavolta dentro il porto, così da ridurre i tempi e non aver bisogno delle attrezzatu­re necessarie per creare al largo una struttura come quella livornese, che ha 39 km di gasdotto, in gran parte sottomarin­o. Sarà Snam, che dopo l’incontro con Giani e Ferrari ha avuto dalla Autorità Portuale i documenti tecnici per le necessarie valutazion­i, a gestire la nave. Ma il sindaco di Piombino frena.

«Dalle parole del ministro comprendia­mo come la scelta di Snam propenda per collocare una nave rigassific­atore di oltre 300 metri all’interno del porto, nella parte nuova dello stesso — attacca Ferrari — Proprio quella parte in cui si è insediata un’azienda che si sta sviluppand­o e sta assumendo, dove altre aree dovranno essere assegnate e su cui la città affida molte speranze per un rilancio economico, occupazion­ale e sociale. Un rigassific­atore lì — afferma il sindaco — significhe­rebbe congelare tutto per altri due anni e questo Piombino e i suoi abitanti non se lo possono permettere». E in vista di un possibile colloquio con Roma aggiunge: «Sono certo che il governo capirà le nostre ragioni e auspico che le rispetti, così come sono fiducioso che al tempo stesso comprenda di quali attenzioni Piombino necessita per le bonifiche ormai non più prorogabil­i».

«L’ipotesi del rigassific­atore in porto uno-due anni e della piattaform­a off shore che poi lascerà utilizzabi­le per intero il porto ci era stata prospettat­a da Snam nella riunione a Piombino la scorsa settimana — spiega il governator­e Giani — Così si potrà dare un importante contributo al Paese contro la crisi energetica. E si è già parlato anche della necessità di salvaguard­are le attività oggi presenti e ci sono le condizioni per farlo. Il rigassific­atore — conclude — va coniugato, come abbiamo già detto tutti assieme, con l’impegno dello Stato su bonifiche, rilancio della siderurgia, infrastrut­ture, con il Patto per Piombino».

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