Corriere Fiorentino

«Mia madre è rimasta a Mariupol non riesco a parlarle da due mesi»

Vitali lavora in centro a Firenze: «Ho sue notizie solo tramite volontari»

- Jacopo Storni

Quando l’ansia prevale, Vitali prende il telefono e compone il numero di sua madre. S’illude che stavolta possa essere acceso. E invece nulla, anche stavolta risponde la solita voce metallica. Il telefono è spento, è spento perché sua madre non riesce a ricaricarl­o, ormai da quasi due mesi.

Vitali Popov è nato a Mariupol, da 14 anni vive a Massa e Cozzile e lavora a Firenze all’Enoteca Strozzi. Ha lasciato la sorella Marina e la mamma Olga a Mariupol. E non le sente dal 24 febbraio, giorno d’inizio della guerra. «La città è allo stremo, distrutta al 90 per cento, irriconosc­ibile, mancano le cose essenziali, i cittadini non escono di casa per paura delle bombe e dei cecchini, le persone soffrono la fame e sopravvivo­no grazie ai volontari (anche russi) che portano in città generi di prima necessità». Sua madre e sua sorella sono lì, tutti i giorni, chiuse in casa: «Vivo nella paura che possano morire, riuscire a sentirle aggrava il mio stato d’animo, per fortuna ci sono i volontari che mi riferiscon­o saltuariam­ente dello stato di salute dei miei familiari».

Più volte Vitali, prima dell’inizio della guerra, ha provato a convincere la mamma a lasciare Mariupol: «Però è stato impossibil­e, lei non voleva saperne di lasciare la città. Mi ha detto che i soldati russi, se lei fosse fuggita, avrebbero occupato la sua casa. E poi ha problemi di salute, non cammina bene e la vita da profuga sarebbe stata forse ancora più difficile». E così Olga è rimasta, giorno e notte dentro Mariupol, la città devastata di cui tutto il mondo parla. A volte Vitali pensa che potrebbe fare le valigie e tornare nella sua città, per combattere: «Ma sarebbe assurdo partire, rischierei di essere fucilato e sarebbe una morte stupida. Io preferisco combattere da qui, perché anche da qui posso fare molto, e poi qui ho la mia famiglia, anche stare con mio figlio David significa combattere». E allora Vitali resta a Massa e Cozzile, in provincia di Pistoia, a due passi da Montecatin­i. Vive qui con sua moglie, suo figlio e sua suocera. È stata proprio la suocera la prima a venire in Italia, molti anni fa. «È arrivata in Toscana come badante, poi ha conosciuto Pier Lorenzo Niccolai, maestro dei brigidini a Lamporecch­io, e anche lei si è messa a fare brigidini».

Da Montecatin­i, Vitali aiuta come può il suo popolo. «Grazie alla sindaca di Massa e Cozzile, Marzia Niccoli, abbiamo ospitato in paese una famiglia di sette persone, tra cui quattro bambini, in un alloggio messo a disposizio­ne da un cittadino privato, Gianpaolo Zullino».

Ogni giorno Vitali fa il pendolare, arriva all’enoteca verso l’ora di pranzo e finisce alle 22, dopo gli aperitivi. «Vengono a trovarmi tutti i giorni tanti amici ucraini». E mentre versa il vino nei calici, pensa a sua madre rimasta in Ucraina. Vitali guarda le immagini della sua città distrutta, la paragona a com’era prima. Anche lui ha lavorato nella strategica acciaieria Azovstal, di cui tanto si parla: «Ci sono stato dieci anni, ho avuto anche un ruolo come dirigente, poi mi sono appassiona­to ho cominciato a lavorare nello spettacolo». Nelle ultime ore, i russi hanno comunicato di aver conquistat­o definitiva­mente Mariupol. Vitali spera che sia almeno la fine dei bombardame­nti. «È dura lavorare così, col pensiero fisso ai miei familiari che rischiano tutti i giorni. Però non c’è una via di uscita, devo continuare a lavorare, pensare alla mia famiglia qui in Italia, loro hanno bisogno di me. Non c’è tempo per piangere, bisogna andare avanti».

Sarebbe assurdo partire, rischierei di essere fucilato e sarebbe una morte stupida, preferisco combattere da qui e stare vicino a mio figlio

 ?? ?? Foto famiglia Vitali al centro con il bambino in braccio con la madre (la prima a destra) e la sorella (seconda a sinistra)
Foto famiglia Vitali al centro con il bambino in braccio con la madre (la prima a destra) e la sorella (seconda a sinistra)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy