Fiorentina, mate e caffè Piatek: «Qui sono cambiato»
A giudicare da quel che racconta, se c’è una cosa che non dovrebbe mancare a Krzysztof Piatek è l’energia. «Prima della gara col Napoli (quella in Coppa Italia in cui ha segnato all’esordio, ndr) — spiega a Dazn — Rosati mi ha preparato un caffè. Visto che ho fatto gol negli spogliatoi gli ho detto «dai, facciamolo tutte le volte». E così accade per ogni gara. Ma non c’entra solo il caffè, il polacco della Fiorentina è pure un insospettabile che è entrato a far parte della «banda del Mate». Oltre a Torreira e agli argentini Quarta e Gonzalez, anche lui è una amante e sa preparare la bevanda energizzante tipica del Sudamerica. «Già quando ero in Polonia vedevo Messi o Suarez con il Mate in mano, così mi sono informato su internet e ho iniziato a berlo. Al Genoa lo condividevo con
Romero, al Milan con Biglia, e adesso anche a Firenze». Una città che gli è entrata nel cuore. Vive in centro e passeggia volentieri con la moglie e il suo bulldog francese. Grazie anche a un libro e un film: Inferno di Dan Brown. «Ho fatto le foto ai luoghi che si vedono nel film — ammette — poi sono andato a ricercarli». Assicura che è Vincenzo Italiano l’allenatore che in carriera è riuscito a stimolarlo di più. Un tecnico «attivo, forte, con grandi idee. Con lui giochiamo molto bene, sono contento per i 6 gol che ho fatto, sono migliorato più con lui in tre mesi che nei due anni in Germania, devo continuare così». «La rivalità con Cabral? Siamo entrambi forti e quindi tutti e due vorremmo giocare titolari — risponde Piatek — quel che conta è aiutare la squadra a raggiungere l’Europa. Sia per Firenze che per noi giocatori arrivarci sarebbe una grandissima occasione. Vediamo partita dopo partita, cercando di giocare sempre così bene».