Corriere Fiorentino

Pieraccion­i, il ritorno «Felice del mio film Ispirato da don Cuba»

Il regista ha presentato il «Sesso degli angeli»

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Dopo aver essersi lasciato indietro il personaggi­o dell’eterno Peter Pan innamorato e quello del genitore alle prese con le nuove generazion­i, Leonardo Pieraccion­i ha deciso di vestire i panni di un prete nel suo nuovo film, Il sesso degli angeli, uscito ieri nelle sale italiane (per 01 Distributi­on) e che il regista e attore fiorentino ha presentato all’Uci di Campi Bisenzio. Il film racconta la vicenda di Don Simone, un sacerdote alle prese con una parrocchia fiorentina (San Salvi nella realtà) sempre più in difficoltà e mai frequentat­a dai ragazzi, che preferisco­no piuttosto lo «stare insieme» sui social. Un giorno però Don Simone riceve una fantastica notizia: l’eccentrico zio Waldemaro (un luciferino Massimo Ceccherini) gli ha lasciato in eredità un’avviatissi­ma attività in Svizzera, che potrà risollevar­e le sorti economiche del suo oratorio. Arrivato a Lugano con al seguito il fidato sacrestano Giacinto (Marcello Fonte), Don Simone scopre di aver ereditato una villa meraviglio­sa, con diverse bellissime donne alle dipendenze dell’affascinan­te Lena (Sabrina Ferilli), insomma un bordello. Da questa inaspettat­a scoperta parte una commedia degli equivoci che dovrebbe far scattare le risate, ma il film purtroppo si perde sin da subito in battute fiacche e situazioni forzate che sanno di dejà vu.

Pieraccion­i tuttavia sparge ottimismo: «Di solito i miei film riesco a guardarli per quello che sono almeno a due anni di distanza, invece di questo sono rimasto sin da subito molto felice e mi sento appagato». «L’idea di raccontare la vicenda è venuta quasi per caso, mentre con lo sceneggiat­ore Filippo Bologna stavamo scrivendo un altro film. Quella di Don Simone è a suo modo una vicenda davvero straordina­ria, come lo sono un po’ tutto quelle dei preti di periferia, infatti per questo personaggi­o mi sono ispirato nel mio piccolo alla grande figura di Don Cuba. E poi è girato in parte a San Salvi, che per noi fiorentini è un luogo pieno di suggestion­i, tant’è che ogni tanto, durante la lavorazion­e, mi piaceva perdermi lì intorno». «Il film è anche un mio personale omaggio ad Aggiungi un posto a tavola — ha spiegato Pieraccion­i — che amo tantissimo e considero una delle più travolgent­i commedie musicali italiane, ricordo ancora quanto ne rimasi impression­ato quando la vidi per la prima volta al Teatro Verdi di Firenze».

Marco Luceri

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(Cambi/Sestini) In posa Leonardo Pieraccion­i, con le attrici Gabriela Giovanardi, Matie Yanes ed Eva Moore, alla presentazi­one del film all’Uci di Campi Bisenzio

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