Molestò e palpeggiò una bambina, quindici anni al volontario pedofilo
Quattro gli episodi subiti dalla piccola. Le diceva: «Questo è il nostro segreto»
Si fidava di quel «nonno» che faceva il volontario in un’associazione sportiva per ragazzi. Per la bambina, 10 anni, che aveva fiducia negli adulti, era la persona di famiglia che la riaccompagnava a casa dopo essersi divertita a tirare calci a un pallone. Non avrebbe mai immaginato che quel pensionato fiorentino, 71 anni, potesse abusare di lei.
È stata la piccola a raccontare alla madre e poi ai carabinieri di quei baci e quelle carezze sotto i vestiti estorti a sorpresa, in un’auto da cui non poteva fuggire, tra settembre e ottobre 2019. Per l’anziano, difeso dagli avvocati Michele Ducci e Sabrina Bolognini, è arrivata una pesante condanna con l’accusa di violenza sessuale su minore: 15 anni di reclusione (con il beneficio della sospensione condizionale) e la interdizione perpetua dai pubblici uffici per la durata della pena. Non solo. Il presidente Elisabetta Pagliai ha disposto per lui la misura di sicurezza del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da bambini e a svolgere lavori che prevedono il contatto abituale con minori con l’obbligo, per la durata di cinque anni, di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e su eventuali spostamenti. Dovrà versare una provvisionale complessiva di 90 mila euro alla piccola e ai suoi genitori che si erano costituiti parte civile con l’avvocato Paola Sanna, in attesa che il tribunale civile definisca l’intero ammontare dell’indennizzo.
Il pm Giacomo Pestelli aveva chiesto una condanna più severa: 18 anni di reclusione, ma la pena inflitta è davvero esemplare. Ancora oggi, la bambina, che ha 13 anni, ha paura di andare in palestra e a scuola. Ma fino a tre anni fa amava lo sport. Si divertiva a giocare a calcio insieme ai suoi amici ogni settimana nel campo della società sportiva, a Firenze. Dopo le vacanze estive, nel settembre 2019, aveva ricominciato con entusiasmo gli allenamenti. Ma dopo qualche settimana, aveva accampato scuse per non andare a tirar calci al pallone.
«Non mi sento bene». «Non mi piace più il calcio», aveva detto alla madre. Alla fine, però, la figlia aveva trovato il coraggio di confidarsi con lei. E le aveva raccontato di quell’uomo che, quando la accompagnava a casa, la tormentava con baci e carezze sotto i vestiti in cambio di denaro.
Dopo la denuncia, sono scattate le indagini dei carabinieri, coordinati dal pm Giacomo Pestelli. Gli episodi di violenza contestati sono quattro, avvenuti tra settembre e ottobre 2019. Il pensionato, per conto dell’associazione sportiva, avrebbe accompagnato a casa anche altri ragazzini, ma lei sarebbe stata l’unica a trovarsi sola con lui. La piccola svelò che la «prima volta» era avvenuta nell’ascensore del suo condominio: lui l’avrebbe colta di sorpresa baciandola e palpeggiandole le parti intime. «È il nostro segreto, non devi parlarne con nessuno», le avrebbe intimato il pensionato regalandole 5 euro. Poi avrebbe pagato il silenzio con 10 euro. In un’altra occasione, il pensionato avrebbe costretto in auto la bimba a subire carezze sotto gli slip, facendola sedere sulle proprie ginocchia e impedendole di muoversi. Un’altra volta, la piccola era stata invitata alla festa del nipotino del volontario. L’anziano l’aveva accompagnata a casa e poi l’avrebbe molestata. Alla fine, sempre la stessa intimidazione: «Stai zitta e tranquilla. Questo deve restare il nostro segreto».
L’inchiesta
La accompagnava a casa dopo lo sport e poi abusava di lei dandole del denaro