Gli ultimi giorni a Firenze della console francese
Manon Hansemann lascia l’incarico dopo 4 anni. Era anche direttrice dell‘istituto
«Mi dispiace lasciarla: non conosco ancora tutto di questa città». Manon Hansemann console onoraria di Francia e direttrice dell’Istituto Francese, il 1 giugno lascerà il suo incarico e Firenze, dove è arrivata nel 2018 su nomina del Ministero degli Esteri d’Oltralpe. Aveva scelto Firenze, e nessun’altra: del capoluogo toscano si era innamorata a 23 anni durante uno stage in uno studio di architettura dopo l’università e quando si è candidata ha messo come opzione solo questa destinazione.
Oggi presiederà l’ultimo evento pubblico (ore 18.30 all’Istituto), «Da Firenze a Fonsfida tainebleau. L’arte della festa alla corte dei Valois», nell’ambito de «I martedì del Conservatorio Cherubini». «Questo evento racchiude bene quello che abbiamo portato avanti dal 2018»: scambi tra Firenze e la Francia, cultura arte, collaborazioni con le realtà cittadine e la valorizzazione del patrimonio francese a Firenze, la
Rapporto stretto
«Mi dispiace andar via perché ancora non conosco bene questa città. Nel 2023 inizieranno i lavori al terzo piano della scuola»
che le è stata assegnata dall’ambasciatore per il suo mandato. In questi anni Manon Hansemann ha inaugurato o rafforzato le collaborazioni con realtà cittadine come il Cherubini, l’Università di Firenze, la Scuola francese, l’Università Europea, il Teatro della Pergola, intensificato i corsi di lingua francese a tutti i livelli, organizzato rassegne cinematografiche e predisposto progetti e permessi necessari per dare avvio ai lavori a Palazzo Lenzi, sede dell’Istituto: «I futuri lavori al palazzo dovrebbero iniziare nel 2023: interesseranno il terzo piano per realizzare aule, e la facciata, avremo spazi in più».
Da Firenze Hansemann nel suo rientro in Francia si porterà dietro anche il ricordo di una città insolitamente deserta e silenziosa durante il lockdown. Nella primavera 2020 quando la città si è fermata, in poco tempo ha organizzato l’Istituto in modo che tutte le attività fossero trasferite on line, dai corsi alle iniziative culturali, organizzando anche altre, come un concorso di poesia con i frontespizi dei libri, e il Salon de lecture: visto il successo è ancora attivo, anche se in presenza.