Insulti e minacce sui social network Lady Venuti denuncia l’hater
L’influencer attaccata anche per le origini napoletane: andrò fino in fondo
Una sconfitta, un errore, una prova insoddisfacente. Basta poco nel calcio (e non solo) a scatenare l’odio degli haters, in questo caso tifosi particolarmente rabbiosi, che usano lo strumento più semplice — i social — per sfogarsi contro i giocatori e le loro famiglie. Domenica sera, dopo la sconfitta a Milano della Fiorentina, è toccato a Lorenzo Venuti (valdarnese, cresciuto nel vivaio viola e tifoso della Fiorentina da sempre) e in particolare alla sua compagna Augusta Iezzi, al suo fianco da quando il terzino giocava a Pescara, città natale della ragazza.
Augusta lavora con i social essendo un’influencer, ma quando qualcuno supera il limite lo denuncia. Lo ha fatto dopo l’andata della semifinale di Coppa Italia con la Juventus, quando il compagno fu l’artefice dello sfortunato autogol che condannò i viola (la vicenda in quel caso si chiuse con il bel gesto di un tifoso, che lasciò nel giardino di casa della coppia una sciarpa viola in bella vista). E lo ha fatto a maggior ragione nelle ore scorse, quando è stata presa di mira da un tifoso che in privato l’ha insultata con epiteti irripetibili, con risate e ghigni di compari in sottofondo, il cui sunto, è «il tuo ragazzo fa schifo, è orribile. Potrebbe giocare solo nel Montevarchi. Hai il fidanzato “cancrato”, speriamo muoia. Tu invece sei una t...”. E ancora: «Invece di cercare una qualsiasi prende una napoletana di mer..., sudicia, lebbrosa, schifosa e obesa. Tu e tutte le napoletane schifose».
«Questo è il brutto del calcio, persone piene di odio», ha commentato a caldo la Iezzi, visibilmente scossa (nelle sue Stories su Instagram si vede anche la sua mano che trema), che ha deciso di denunciare l’accaduto pubblicando tutto il tutto sui social. Al Corriere Fiorentino però racconta che molto presto lo farà anche concretamente, raccontando l’accaduto alle forze dell’ordine: «In queste ore mi sono rasserenata — ha detto al telefono — grazie anche all’affetto e alla solidarietà che mi stanno dando tantissime persone, tifosi della Fiorentina e non solo. Denuncerò concretamente questa persona, perché sia costretta a fare qualcosa di utile per la società. Vedrò che cosa si può fare».
Come detto, per la coppia non è la prima volta: «È successo anche in occasione di quello sfortunato autogol di Lorenzo — prosegue — e in quell’occasione erano persone che avevano perso la schedina, non tifosi della Fiorentina. Questa volta fa ancora più dispiacere che colpiscano un giocatore che dovrebbero sostenere. Questa è una piaga del calcio ed è per questo che voglio denunciare e fare in modo che non resti impunito, non certo per fare la vittima sui social. Anche la Fiorentina ci ha dato tutta la solidarietà possibile, ci sono tutti vicini nel condannare l’accaduto».
Insulti beceri e razzisti, ai quali va aggiunta anche la superficialità nel parlare di argomento delicati come il cancro. Venuti infatti ha conosciuto da vicino la malattia che ha colpito il padre (la notizia fu data quando Ribery, colpito dalla storia raccontata nello spogliatoio dall’allora compagno di squadra, decise di andarlo a trovare in ospedale). Per questo il difensore viola ha sentito l’esigenza di pubblicare un post che punta il dita contro gli odiatori seriali: «Quando si muovono insulti inerenti alla morte, a tumori e cancri non ci sto. Perché forse non sapete (tu e i tuoi amici che ridevano e sghignazzavano) cosa significa combattere contro un cancro e cosa si vede dentro i reparti di oncologia. Insulti razzisti e territoriali sono la ciliegina sulla torta che qualificano la persona che siete».
Anche la Fiorentina è intervenuta con una nota a nome di dirigenza e squadra per esprimere «vicinanza e sostegno per gli inqualificabili insulti ricevuti attraverso i social. La società — si legge — ribadisce che la correttezza ed il rispetto devono essere alla base di tutto e sarà accanto al calciatore ed alla sua compagna, perseguendo ogni iniziativa possibile affinché gli autori di gesti così ignobili possano essere prontamente individuati e puniti».
Luciana Magistrato
La reazione del terzino
Le critiche al calciatore le accetto, ma se si parla di cancro non ci sto Forse non sapete ciò che si vede dentro i reparti