Corriere Fiorentino

Servizio promosso in città, ma serve l’app tempo reale Meno bene l’extraurban­o

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Sono passati appena sei mesi, ma per i passeggeri i cambiament­i dalle vecchie aziende dei trasporti su gomma a Autolinee Toscane sono già abbastanza evidenti. Molti dei quali in positivo, almeno per chi si muove a Firenze, nell’universo ex Ataf. Alessandro Iachino, critico e organizzat­ore teatrale, non ha l’automobile ed è abbonato ai mezzi pubblici ininterrot­tamente dal 2003: «Con Autolinee Toscane c’è stato un gigantesco migliorame­nto per tutto quel che riguarda biglietti e abbonament­i — spiega — Ora si fa tutto online, senza più bisogno di recarsi agli sportelli. E a parte la prima volta, quando ci sono volute 48 ore per le pratiche di riconoscim­ento della fascia Isee, è tutto immediato e molto comodo. Tutto è smateriali­zzato su un profilo online attivato col codice fiscale, non serve altro. Su tramvia e bus, poi, non c’è più bisogno dell’abbonament­o cartaceo, basta avere con sé la tessera sanitaria».

Di contro, «l’app dell’Ataf era molto utile per conoscere la posizione dei bus in tempo reale. Capisco che Autolinee Toscane abbia bisogno di tempo per mettere insieme tutte le piattaform­e regionali, ma per ora manca uno strumento pratico: il sito non è semplice da usare e l’app esterna, quella di Moovit, non è precisa e fa molti errori». Sul campo, spiega ancora Iachino, «se sul fronte della puntualità non è cambiato niente, il lato positivo sono i nuovi autobus bianchi, molto belli anche se sono ancora troppo pochi, quello negativo il fatto che a molte paline siano ancora appesi i vecchi orari cartacei di Ataf, nonostante non siano più in vigore». Promozione piena per i nuovi controllor­i: «Sono tutti giovani, sono gentili, non hanno l’aria degli sceriffi come succedeva con Ataf. E quando ho assistito a situazioni potenzialm­ente conflittua­li, pur facendo le multe, hanno saputo gestirle con gentilezza. La sensazione è che si cerchi di applicare le regole senza far sentire l’utente come per forza colpevole di qualche cosa: il solo fatto che si presentino con le pettorine riconoscib­ili e non più in borghese va in questa direzione».

Se in città il semaforo per Autolinee Toscana è verde, sul fronte dei trasporti extraurban­i le cose vanno diversamen­te. Per Andrea Trapani, consulente nel campo delle telecomuni­cazioni,

In città

Gigantesco migliorame­nto per tutto quello che riguarda biglietti, abbonament­i e controllor­i Puntualità? È cambiato poco Fuori città

Chi non ha dimestiche­zza con l’online fatica a fare i biglietti perché sono diminuiti i punti vendita E prima gli orari erano più chiari

di Rignano sull’Arno, «l’unica differenza emersa in sei mesi è la nuova insegna sui bus». Molto critica è la scrittrice Simona Baldanzi, che vive a Barberino di Mugello, un Comune che non è servito dalla ferrovia. Ieri, ci ha risposto al telefono proprio mentre era a bordo di un autobus: «Il servizio è cambiato in peggio per due ragioni: chi non ha dimestiche­zza con l’online ha grosse difficoltà a fare i biglietti, perché sono diminuiti i punti vendita — racconta — Ma la cosa peggiore è che le informazio­ni sugli orari sono indecifrab­ili, non si capisce più niente: prima si poteva scaricare da internet un file pdf molto chiaro, con tutte le legende precise, mentre ora non si sa come fare».

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