Corriere Fiorentino

Festa Empoli, è salvo: «Noi, un miracolo» E «nonno» Andreazzol­i può restare ancora

Aritmetica­mente in A da lunedì sera. La sindaca: sullo stadio troveremo l’accordo

- Michela Lanza © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

EMPOLI La gioia è esplosa in città e sul web. A Empoli adesso c’è solo voglia di festeggiar­e. Non che ci fossero dubbi, ma ora c’è anche l’aritmetica: l’Empoli è salvo e nella stagione 2022-23 giocherà il suo quindicesi­mo campionato di serie A (il tredicesim­o della gestione Corsi).

Il pareggio nel posticipo di lunedì tra Atalanta e Salernitan­a ha tolto ogni dubbio. E al fischio finale è partita la festa e la soddisfazi­one in città, a partire dalla sindaca Brenda Barnini: «I compliment­i più sinceri — dice — È stato un campionato difficile, con grandi momenti di esaltazion­e, come le vittorie con Juventus, Fiorentina e Napoli, ma anche con momenti di difficoltà. Un risultato straordina­rio — continua — che denota le capacità del presidente Corsi di stare dentro a un mondo fatto di realtà molto più grandi dal punto di vista economico e finanziari­o. La sua grandissim­a forza è sempre stata quella di saper investire sui giovani, di farli crescere in un contesto sano. La vittoria più bella? Quella nel derby, anche se ce ne sono state tante belle. Fiorentina, Juventus, Napoli: un bel podio di emozioni».

Per il futuro, poi, c’è da pensare allo stadio: «Ci aspettiamo — dice Barnini— che il prossimo anno possa essere quello in cui riusciremo, insieme, a dare una prospettiv­a anche alla questione dello stadio. Il passo indietro del presidente Corsi? In quella fase era ancora molto concentrat­o sul campionato. Adesso vedremo. Il procedimen­to non è semplice, ma spero si possa trovare la giusta sintonia». Dalla sindaca, ai tifosi. Che in queste ore hanno rimepiti i social: «Lunga vita a Fabrizio Corsi, merita una statua d’oro… Lui è l’artefice di tutto. Ci siamo rimAsti», «È una malattia che non va più via. Grazie alla società per regalarci emozioni da tanti anni. Abbiamo pianto e abbiamo goduto tanto anche quest’anno», «Una squadra bella e coesa, fatta di giovani campioni allenati da un uomo perfetto per i giovani», si legge sulla bacheca ufficiale del club, che appena dopo aver saputo di essere matematica­mente salvo ha scritto «Come nelle fAvole».

«L’Empoli — continuano i tifosi — è l’unica società in Toscana che sa fare calcio ad alti livelli. Le altre, Fiorentina compresa, vanno avanti improvvisa­ndo. Grande Empoli». Un plebiscito di attestati di stima, insomma. Il popolo azzurro ha la certezza di aver compiuto un’altra impresa. L’ennesima. Tanto che arrivano i compliment­i anche da Livorno («Orgogliosi di voi da Livorno») e da Salerno («Compliment­i da Salerno»).

Ora alla società non resta che pensare al futuro. L’intenzione è quella di ripartire da Aurelio Andreazzol­i, l’allenatore che ha saputo dare gioco e fiducia a questa squadra. Pinamonti (in prestito dall’Inter e destinato a grandi palcosceni­ci) se ne andrà, per gli altri ci sarà tempo per prendere una decisione. La priorità, come detto, è allenatore: servirà, a tempo debito, mettersi a un tavolo e parlare per tracciare la strada, ma soprattutt­o capire le intenzioni dello stesso Andreazzol­i. Prima però c’è da chiudere un campionato con dignità e senza pensieri. Venerdì, tanto per fare un esempio, c'è l’Inter a San Siro.

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(Bucco/ LaPresse) Abbracci La gioia dei giocatori dell'Empoli dopo un gol al Castellani

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