Un terapia alimentata dal «green»
Come ci si salva con le piante. Il libro di Mati a Villa Bardini
La cura delle piante, l’attenzione alla natura che, di stagione in stagione, rinnova il suo patto con la madre terra sono terapeutici. Ci crede Andrea Mati, coi fratelli Francesco e Paolo appartenente a una famiglia di vivaisti a Pistoia, che in collaborazione con medici specialisti si dedica alla progettazione di spazi verdi terapeutici.
Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale (Giunti editore) è il suo ultimo libro che presenta oggi alle ore 18.30 col direttore del Corriere Fiorentino Roberto De Ponti, a Villa Bardini per i Talk di Villa Bardini, evento di Fondazione Cr Firenze, con Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron e Associazione Wimbledon Aps. «Si tratta del racconto di tante storie vere — racconta Andrea Mati che circa vent’anni fa ha fondato due cooperative che operano nel settore vivaistico e nel reinserimento di persone appartenenti a categorie protette — di chi grazie al rapporto di cura delle piante ha salvato la propria vita o l’ha migliorata. Il mio è un lavoro integrativo alla medicina tradizionale a cui ho voluto dare voce raccontando i casi esemplari di 22 persone che hanno dato una svolta alla loro esistenza. Da quasi quarant’anni collaboro con comunità per il recupero di tossicodipendenti (da San Patrignano alla Comunità Incontro di don Gelmini) e con centri di assistenza per disabili psichici e ho avuto modo di vedere sul campo gli effetti di quello che dico». Un percorso virtuoso che lo ha visto accompagnare nel reinserimento sociale e lavorativo decine di persone svantaggiate. «Ho incontrato persone che soffrono di dipendenze da stupefacenti, alcol e gioco ma anche di problemi psichiatrici e depressioni e anziani affetti da Alzheimer e che, a contatto con la cura del verde, hanno avuto una rinascita. Presto, grazie ai medici che lavorano con la mia realtà implementeremo la platea agli autistici». Dal tossicodipendente in carcere alla ragazza in preda alla dipendenza da alcool all’anziana che non ricorda più e vive nel dramma dei due mondi, perdendo il contatto con la realtà, le storie di Andrea Mati raccontano il momento di svolta esistenziale avvenuta grazie all’incontro con una pianta. Una mimosa strofinata sul naso, un cocomero divorato in una rovente estate o un geranio da invasare sono i riti iniziatori che hanno cambiato il modo di vedere la vita di alcuni di loro. «I percorsi di queste persone dopo l’illuminazione sono avvenuti per gradi. Per prendersi cura del verde come per se stessi ci vuole consapevolezza ed è frutto di un cammino da fare nel tempo che non si esaurisce in un momento».