Steward, divieto di bivacco, bagni gratis Ecco il piano movida condiviso coi locali
Da giugno eventi sui sagrati e raccolta rifiuti dalle 21 in Santo Spirito, Santa Croce e Sant’Ambrogio
Un piano condiviso con le associazioni dei commercianti per quella che Palazzo Vecchio ha definito «movida sostenibile». Il protocollo firmato da Comune, Camera di Commercio e Prefettura, prevede da subito 24 steward che nel fine settimana affiancheranno quelli dei locali, con l’obiettivo dichiarato di contenere i disagi per i residenti. Un impegno da 70 mila euro (metà a carico del Comune metà dell’ente camerale) a cui si aggiunge il pacchetto di iniziative annunciato dal sindaco Dario Nardella, tra queste bagni pubblici gratuiti dalle 21 alle 3 dal giovedì al sabato, a partire dalla prima settimana di giugno.
Il piano è stato presentato in Prefettura dal prefetto Valerio Valenti, dal sindaco Nardella, dal presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, presenti tutte le associazioni di categoria, e poi è stato firmato il protocollo sul ritorno degli steward, che — novità rispetto al passato — saranno gestiti dal Cosp, il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. I 24 steward sono già in strada il venerdì e sabato dalla scorsa settimana.
Come detto da giugno giovedì, venerdì e sabato sera ci saranno tre bagni pubblici aperti e gratuiti in piazza Santo Spirito, Sant’Ambrogio e Santa Croce. Il piano prevede poi un calendario di 60 eventi sui sagrati delle chiese tra giugno e settembre, in particolare due eventi a settimana in Santo Spirito; l’installazione di panchine supplementari a disposizione di chi non vuole pagare l’extra per consumare seduto nei locali o fuori ai tavolini; sarà rafforzato il divieto di mangiare e bere sui gradini dei sagrati il venerdì e il sabato, resta la possibilità di sedersi ma senza bivaccare. Infine dalle 21 fino a notte fonda, il venerdì e il sabato, in centro e nei luoghi affollati dai giovani ci saranno in servizio addetti di Alia incaricati di svuotare cestini e togliere i rifiuti da strade e piazze, garantendo così decoro e sicurezza. Nessun accenno ieri all’anticipo della Ztl notturna, che ora inizia alle 23.
«Questo accordo sugli steward è stato riscritto rispetto al passato per le mutate esigenze, in un concetto di sicurezza partecipata cui partecipano anche le categorie economiche — ha spiegato Valenti — Sarà il Cosp che valuterà l’efficacia del loro utilizzo ed eventuali aggiustamenti, ad esempio se la movida si sposterà in altre zone. La città è ripartita, torna a riempirsi di turisti e vitalità e il decoro e il quieto vivere fanno bene anche alle attività economiche».
«Il progetto degli steward non è sostitutivo del lavoro delle forze dell’ordine — ha detto Nardella — Sui gradini dei sagrati ci si potrà sedere, senza bivaccare ed abbiamo deciso di tenere i bagni pubblici aperti, con una spesa a nostro carico di 70 mila euro: chi urina per strada, come successo per il 25 Aprile, non ha più alibi. Per questo sui controlli chiedo alla polizia municipale il pugno duro. Il pacchetto steward, i fondi sono quelli del ministero dell’Interno per la sicurezza urbana, è modulabile a seconda dei giorni e degli eventi in città — ha precisato il sindaco — Il resto sta alle persone, che hanno tutto il diritto di vivere la città, sempre, però, rispettandola, amandola, tenendola pulita e ordinata come il salotto di casa propria».
«Quello di Firenze può essere un progetto pilota, da replicare in altre aree d’Italia. La Camera di Commercio ha deciso di partecipare a questa iniziativa — ha affermato Bassilichi — per supportare il corretto funzionamento per l’accesso ai locali pubblici e per aiutare il rilancio delle attività economiche, un equilibrio che è delicato, visto anche gli imponenti flussi che ci sono a Firenze come in altre città d’arte, ma che vogliamo perseguire. I residenti sono la nostra identità, serve massimo rispetto, come vanno sviluppate le attività economiche: se vedo una fila fuori da un locale significa che quell’imprenditore è bravo, basta ci sia rispetto del contesto».