Palazzo Vecchio cresce, 500 dipendenti in più Ma i sindacati: criticità su uscite e smart working
Il personale di Palazzo Vecchio grazie al programma triennale di assunzioni, passerà da 4 mila a 4.500 uomini e donne a fine 2024. Un saldo dato dalle nuove entrate (789, più 259 assunti da novembre al 15 marzo) e dai pensionamenti previsti (235) cui però vanno aggiunte le uscite volontarie che preoccupano non poco i sindacati. Già sul piede di guerra anche sullo smart working. Il 30 aprile è scaduto il termine per fare domanda di poter usufruire fino ad un massimo di due giorni a settimana di lavoro agile e sono arrivate 1.300 domande.
L’incremento di addetti sarà possibile grazie al piano triennale del personale 2022-24 e a quelle già effettuate — tra cui circa 130 amministrativi, 2 ispettori e 33 agenti di polizia municipale, 20 esecutori servizi educativi, 7 educatori di asili nido, 3 istruttori per assistente sociale, 7 istruttori ambientali ed un dirigente a tempo determinato — e Palazzo Vecchio conferma l’obiettivo di un totale di 1.000 assunzioni in tre anni, cioè entro la seconda consiliatura Nardella, in tutte le direzioni e in ciascuna funzione. Tra i neo assunti da trovare, la maggioranza sono amministrativi, ma ci sono anche 60 vigili urbani e 28 ispettori della polizia municipale, 52 figure tecniche, 21 per il settore edile, 13 insegnanti per la scuola di infanzia, 44 informatici, 8 istruttori direttivi bibliotecari e 3 assistenti bibliotecari, un cuoco.
«Le circa mille assunzioni, che comportano una spesa di 170 milioni, vanno nel senso di incrementare numericamente la “macchina comunale” e di farlo in tutte le direzioni, iniziando da quelle che erano più in sofferenza — spiega l’assessore al personale, Alessandro Martini — In particolare gli amministrativi, il settore ambiente, quello delle infrastrutture, tecnico e tecnologico. Nel 2022 faremo molti concorsi ad esempio quello per gli operatori cimiteriali e dei giardini, che da tempo non facevamo, perché vogliamo continuare a gestire direttamente questi settori». Difficoltà nel centrare gli obbiettivi? «Come tutti gli enti locali ci troviamo in grosse difficoltà sulla parte economica, sulla remunerazione rispetto ad altri soggetti ed inoltre ai concorsi arriva gente da tutta Italia e quindi poi c’è una mobilità in uscita», risponde.
«Sul piano assunzioni le criticità sono due, gli assistenti sociali, abbiamo chesto che ne siamo assunti, e sulla polizia municipale, il cui concorso va fatto entro l’anno — dice Flavio
Gambini, segretario Uil Fpl Toscana centro — Ma adesso c’è il problema smart working: le domande sono state quelle che ci aspettavamo e questa occasione non va persa, serve un vero salto culturale e organizzativo. Invece si vedono già comportamenti differenti tra direzione e direzione e tra uffici della stessa direzione. Su questo abbiamo scritto al Comune».
«Il problema è anche che nei conti del Comune non c’è la mobilità in uscita, tra pensioni e uscite volontarie ogni mese vanno via in media 30 lavoratori, e la coperta rischia di essere corta — afferma Jacopo Geirola della Cgil — Oltre al concorso per vigili serve subito quello per bibliotecari. E sullo smart working tanti dirigenti stanno dando solo un giorno invece dei due richiesti: occorre un chiarimento».
Mauro Bonciani