Corriere Fiorentino

Pistoia al voto, Chiti scuote il Pd «Qui uno dei punti più bassi»

L’ex governator­e dopo le dimissioni di Chiara Innocenti: «Non c’è la sinistra plurale»

- Mauro Bonciani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PISTOIA Ad un mese dal voto le bordate di Vannino Chiti, ex governator­e della Toscana e punto di riferiment­o del pistoiese, scuotono il Pd locale e piombano nella campagna elettorale in cui il centro sinistra tenta di riprenders­i la città dopo 5 anni. Parole durissime quelle dell’ex parlamenta­re, innescate dall’addio ai dem prima di Daniela Belliti, poi di Chiara Innocenti, che su Facebook ha scritto: «Nel Pd non si riesce a discutere in modo serio, a confrontar­si sulle scelte da compiere. È così ovunque : Pistoia e la Toscana non sono un’eccezione positiva ma probabilme­nte un punto tra i più bassi». Aggiungend­o: «Evitiamo anatemi e fiammate intolleran­ti, un neo stalinismo».

Le dimissioni di Innocenti, esponente della sinistra interna, come spiega Chiti, sono arrivate con una lettera in cui critica le scelte nazionali a favore del riarmo e quelle locali che hanno costruito un’alleanza per le amministra­tive con Italia Viva e M5s, contro liste di sinistra e Verdi. «Soprattutt­o Chiara mette sotto accusa un metodo di vita del Pd: nessuna sede reale di discussion­e e confronto, un rifiuto nei fatti del pluraChiti: lismo interno, il fastidio per le posizioni di dissenso», scrive ancora Chiti. Poi l’ex governator­e entra nel merito politico delle questioni. «Daniela e Chiara sono preoccupat­e come noi, che ancora insistiamo, anche se con sempre maggiore amarezza e delusione, a cambiare dall’interno il Pd. Vogliono come noi scelte politiche e culturali alternativ­e. Dichiarars­i alternativ­i alla destra è importante, necessario, non sufficient­e. Occorrono valori, programmi, comportame­nti alternativ­i e coerenti. È necessaria una sinistra plurale: il Pd avrebbe dovuto esserlo, ma oggi non lo è. E con le giovani generazion­i che non si sentono rappresent­ate, cerchiamo di costruire dei ponti, di trovarci insieme nelle battaglie politiche».

Federica Fratoni, candidata sindaco per i dem ed il centro sinistra contro il primo cittadino uscente Alessandro Tomasi, preferisce non replicare a «Io rappresent­o una coalizione ampia e voglio parlare della città. Non è vero che non abbiamo la sinistra; proprio giovedì è stata presentata una lista civica dove confluisco­no varie esperienze, anche politiche. Il mondo della sinistra è estremamen­te vario e articolato. In più abbiamo concluso anche l’accordo con M5s, quindi il nostro è davvero un campo largo, anzi un campo bello proprio perché plurale ma compatto». E Walter Tripi, segretario Pd di Pistoia dice: «Alzare la temperatur­a a sinistra in piena campagna elettorale è una pratica che noi cerchiamo di non seguire: il Pd è aperto alle idee di tutti, ed è concentrat­o sul riconquist­are Pistoia, guidata da un sindaco di Fratelli d’Italia, e sono più che fiducioso nella vittoria. La nostra porta resta aperta per il dialogo con la sinistra. Spiace solo che non venga riconosciu­to, temo strumental­mente, un percorso di oltre un anno di lavoro fatto di riattivazi­one degli organismi, iniziative pubbliche e aperte, costruzion­e comune di un programma che ha interessat­o migliaia di persone. Chiti a questi eventi non si è mai presentato, anche quando si è parlato di Ucraina. Lo aspettiamo per presentarg­li le tante persone che si sono avvicinate, i nostri giovani, e per darci una mano a vincere». «E a proposito di giovani — l’affondo — la nostra capolista è nata quando Chiti era presidente della Regione».

Tripi (Pd)

La nostra porta resta aperta Parla di giovani, ma l’attuale capolista è nata quando lui era presidente della Regione

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(Cambi/Sestini) All’attacco L’ex governator­e Vannino Chiti

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