Corriere Fiorentino

Loredana Berté e il suo intimo «Manifesto» da guerriera

- Edoardo Semmola © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Iguai sono alle spalle e finalmente giovedì verrà recuperato il concerto di Loredana Berté al Teatro Verdi di Firenze che era stato previsto per il 16 marzo e poi rimandato a ridosso, a causa della positività al Covid nella troupe della cantante (mentre lei era rimasta negativa). La Bertè freme da settimane perché con il suo ultimo lavoro Manifesto è tornata a ruggire come solo lei sa fare, e per questo tour aveva preparato effetti speciali, soprattutt­o visivi, molto colorati e spettacola­ri, pensati

come omaggio alla Pop Art, movimento culturale a cui è da sempre estremamen­te legata visto che ha frequentat­o la Factory di Andy Warhol. La cantante porta sul palco i brani di questo suo Manifesto di nome e di fatto, un «inno al femminismo e ai vari modi di vivere il femminile» come lo ha definito lei stessa, ma che è anche uno dei suoi dischi maggiormen­te autobiogra­fici e «sinceri». Nel senso che si è aperta a confession­i e riflession­i molto intime e dolorose. Uno dei momenti cult sarà il video del brano

Movie, realizzato per lei dall’Andy Warhol Studio nel 1981. Ma la scaletta è pensata per tenere insieme presente e passato: da Dark Lady a

Lacrime in limousine, da Quelle come me a Figlia di...

fino a Ho smesso di tacere

scritta da Luciano Ligabue in cui parla esplicitam­ente di violenza sulle donne e della sua esperienza personale, per quanto riguarda il presente. Ai classici del suo repertorio. I biglietti precedente­mente acquistati sono ancora validi. Info: www.loredanabe­rte.it

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Loredana Berté (Alan Gelati)

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