Corriere Fiorentino

Di fuoco e fumo, le opere ardenti di Boghossian

- Loredana Ficicchia © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Fuoco e fumo sono la materia prima delle opere di Jean Boghossian, a Firenze, alla Galleria Il Ponte, con la mostra Antinomia ardente in bianco e nero, a cura di Bruno Corà. Le combustion­i attuate sui diversi supporti: tele, carta, libri, sedie, e dipinti, assegnano a ogni lavoro l’effetto sfumato prodotto dalla fuliggine, con una gamma di grigi graduati in particolar­e in prossimità delle lacerazion­i prodotte dalle bruciature. Il primo impatto per il visitatore della mostra, che si estende con un nucleo di opere acrilico su tela all’Hotel Savoy, è l’opera ambientale Entrée dans la toile, 2018-2022 (cm 230 x 280 x 400), un’installazi­one composta da dieci tele in sequenza, elaborate mediante combustion­e e fumo come il grande foro che le attraversa come un tunnel. «Un modo per sollecitar­e il pubblico a entrare nell’immagine fisicament­e», spiega il curatore Bruno Corà che segnala come le opere dell’artista armeno, siano anche un omaggio alla modalità leonardesc­a dello sfumato ancorché ottenuto col fuoco e non con colori come quelli usati dal genio. Il fuoco è il suo linguaggio artistico prediletto, non a caso Boghossian è anche un orafo, provenient­e da una famiglia di orafi. «La fiamma ossidrica, come il pennello — spiega l’artista — diventa l’estensione del mio braccio. Da una certa distanza vedi l’aspetto magico del fumo, quando ti avvicini scorgi dettagli, linee come se fossero disegnate. Il fuoco, — aggiunge — diventa forza creatrice se addomestic­ato, ridisegna l’armonia, scolpisce la bellezza, installa i suoi colori». Fino al 1° Luglio.

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Jean Boghossian «Entrée dans la toile»

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