Corriere Fiorentino

Nel quartiere degli operai (come in un set di Tarantino)

Oltre le mura la chiesa di San Junipero Serra, nata da un appartamen­to

- Giorgio Bernardini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sul lungofiume, dal lato della collina fuori dalla stazione ferroviari­a di Porta al Serraglio, Prato schiude uno scrigno inatteso. Ci s’imbatte quasi per caso, costeggian­do le mura medievali dal ponte Mercatale. È lì, sul Bisenzio, che si staglia l’ombra di una sagoma che ha il sapore di un film di Quentin Tarantino: tre campane incastonat­e a piramide su un muro candido annunciano la presenza della chiesa di San Junipero Serra. La tentazione di pensare si tratti di un set si fa strada in maniera naturale: cosa ci fa lì una chiesa neocolonia­le circondata da edifici strampalat­i e murales colorati? Tanto più in un quartiere costruito abusivamen­te un secolo fa da operai che lavoravano alla creazione della ferrovia «direttissi­ma». Un pezzo di California del sud in Toscana. Eppure, quello, è luogo di preghiera, frequentat­o dai fedeli una volta a settimana, la domenica mattina per la messa delle 9. Tuttavia nessuno, nemmeno in città, ne sa davvero la genesi: si spendono leggende di ogni tipo. La trasformaz­ione di quell’appartamen­to in una chiesa è avvenuta nel 1986. In quell’anno, uno dei quattro fratelli che ricevette in eredità dal padre appena morto una serie d’immobili, decise di rinunciare alla sua parte e donarla alla Diocesi pratese, in particolar­e alla vicina chiesa di Santa Maria della Pietà. A raccontare come sono andate le cose è stata la figlia del donatore, che preferisce non pubblicare il suo cognome «perché la carità è tale soprattutt­o quando è anonima». «Mio padre lavorava come centralini­sta a Calenzano, era cieco. Ed era devoto. Qui dove oggi c’è la chiesa — spiega la donna che se ne occupa ancora — abitavano i miei nonni». Don

Lungo il Bisenzio

Un pezzo di California del sud e una trasformaz­ione avvenuta grazie a un benefattor­e devoto

Virgilio Fogliacea si trovò a gestire la donazione e decise di destinare quell’appartamen­to al Serra Club, un’associazio­ne di laici devota a quello che all’epoca era il Beato Junipero Serra. «Lo spazio donato era lì al Cantiere, un quartiere con grande emarginazi­one — racconta Vittorio Dabizzi, storico presidente del club — così ci sembrava il posto ideale per costruire una chiesa che diventasse un punto di riferiment­o per una realtà difficile. Il Serra Club continua a gestire la chiesa, dove sono celebrate cresime e matrimoni. Il caso vuole infine che anche la cultura contempora­nea abbia rafforzato la potenza simbolica di quel luogo. La puntata più famosa della serie cult di Netflix Black Mirror, che in questi giorni compie 10 anni, ha raccontato un luogo immaginari­o dell’anima in cui le persone si possono rifugiare dopo la morte per vivere un’esistenza ideale perfetta. Il titolo dell’episodio è San Junipero.

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Dettaglio La chiesa di San Junipero Serra: ci si arriva costeggian­do le mura medievali dal Ponte Mercatale

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