Chi sale e chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti
Pistoiese
Se la Pistoiese resterà in serie C qualcuno dovrà alzare una statua per Sergiu Suciu. È suo il gol, un destro dal limite, che al 91’ ha permesso di ribaltare la sfida d’andata dello spareggio salvezza contro l’Imolese. Gli arancioni erano andati in svantaggio nel primo tempo, ma il successo per 2-1 permetterà di presentarsi in trasferta domenica con due risultati su tre a disposizione. In una situazione di parità, infatti, sarà la squadra meglio posizionata in classifica a spuntarla, in questo caso l’Olandesina. «Vincere così è bellissimo» ammette Suciu, che ha festeggiato tra la gente. «La corsa tra i tifosi? Sono stati fondamentali, già nelle scorse uscite ci avevano aiutato, questa volta però hanno davvero fatto la differenza. Un successo del genere dà tanta carica».
Pontedera
La rivoluzione di maggio a Pontedera è totale e non risparmia alcun fronte: societario, dirigenziale, tecnico. La settimana appena trascorsa ha segnato l’ingresso nel club di Rosettano Navarra, nuovo azionista di maggioranza con il 39% delle quote. Nel 2020 aveva rilevato il 21% del vecchio Livorno (quello di Spinelli) diventandone presidente salvo poi dimettersi dopo appena un mese. Adesso Navarra ci riprova, ma in una società finanziariamente solida (oltre a lui è entrato anche Fabio Falorni con il 10%). Rimarrà presidente Piero Gradassi, in rappresentanza del gruppo di imprenditori locali in possesso del 25%. Salutano invece il dg Paolo Giovannini e l’allenatore Ivan Maraia, entrambi in granata da un decennio. Per la panchina è spuntato il nome dell’ex azzurro Mauro Camoranesi. Ma ad ora pare solo una suggestione.
Pisa
La lunga marcia di avvicinamento all’andata della semifinale playoff di serie B è vissuta con un ingente carico di attese e aspettative a prescindere da quale sarà la prima avversaria. Il Pisa ancora non sa se martedì (in trasferta) e sabato 21 (in casa) dovrà vedersela con l’Ascoli o il Benevento, di fronte venerdì nel turno preliminare degli spareggi per la A. Ma non è certo questa incognita a condizionare l’umore dei nerazzurri, di nuovo alto dopo gli inciampi di aprile costati la promozione diretta. La squadra ricomincerà ad allenarsi domani dopo due giorni e mezzo di riposo: una mini-tregua prima di un auspicato tour de force – l’eventuale finale contro una Monza, Brescia e Perugia è in calendario il 26 ed il 29 – da affrontare con un Lucca ritrovato. Ora mancano soltanto i suoi gol.
Siena
«Il calcio italiano ha bisogno del Siena» ha ribadito Enrico Chiesa intervenendo in collegamento alla cena del club dei tifosi della Robur a lui intitolato. Il Siena, invece, ha bisogno di «normalità» dopo una stagione in cui le porte girevoli non si sono mai fermate per allenatori e dirigenti. «I programmi devono essere esposti in maniera chiara, è una responsabilità nei confronti di tifosi e di dipendenti e per far cessare le voci» aveva chiesto il tecnico Padalino dopo la salvezza. Un concetto ripetuto dal d.g. Trabucchi, che attende un incontro, e l’assessore allo sport Paolo Benini: «Mi aspetto che onorino il blasone della squadra e della città trovando un assetto organizzativo che consenta una gestione tranquilla. Senza non ci sono risultati». Intanto i giocatori salutano sui social.
Grosseto
Il Grosseto è sceso in serie D dopo un campionato terribile, chiuso all’ultimo posto, in cui ha gettato via diversi match point per acciuffare i playout e segnato dal cambio di proprietà. Proprio il presidente Nicola Di Matteo fa chiarezza a Grossetosport.com sul futuro del club. «L’ho salvato dal fallimento — rivendica — ma sono state sbagliate delle scelte». Il numero uno del Grifone assicura che farà di tutto per il ripescaggio tra i professionisti, scongiurando una nuova parentesi in D, ma anche che prima deve «riorganizzare la società con un progetto quantomeno quinquennale. Così se non ci riusciremo col ripescaggio, torneremo in C sul campo». Senza confermare né smentire le indiscrezioni sull’uscita dei due soci con cui era partito.
Livorno
Il pari senza reti tra Figline e Livorno priva entrambe della possibilità di centrare subito la promozione in serie D. Ma tra le due è la formazione di casa che può accogliere il risultato con maggior soddisfazione, poiché le permette di restare in vetta al triangolare tra le vincitrici dei gironi di Eccellenza con 5 punti, uno in più degli amaranto e 4 del Tau Altopascio (che però ha una gara in meno). Basterà un pareggio mercoledì proprio in casa dei lucchesi per chiudere ogni discorso. Appuntamento rimandato anche per il Livorno, che ieri non è riuscito a vendicare il k.o. dell’andata nonostante la superiorità numerica (espulso Banchelli al 79’) e il supporto dei tifosi rimasti fuori dallo stadio in segno di protesta per i 400 biglietti, ritenuti una quantità irrisoria, messi a disposizione dal Figline.
Cascina
Fino a un mese e mezzo fa la salvezza diretta sembrava un’utopia per la matricola Cascina, da inizio stagione invischiato nei bassi fondi del girone E di serie D. E invece grazie a una striscia di 6 successi e 2 pari nelle ultime 8 giornate ha centrato l’obiettivo, addirittura con una giornata d’anticipo. Con il 2-2 interno contro il Montespaccato (reti di Mencagli e Cali) la formazione pisana — rigenerata dal cambio in panchina con Francesco Bozzi promosso dalla juniores al posto dell’esonerato Luca Polzella — ha conservato il margine di 3 punti sulla Sangiovannese, fermata sullo 0-0 dall’Unipomezia e destinata ai playout per garantirsi la permanenza in D a meno di un sorpasso in extremis sullo Scandicci (2-2 con la già retrocessa Pro Livorno), distante 2 lunghezze.
Lebowski
È finita con un pareggio per 1-1 contro il forte Montespertoli, la capolista del girone B di Promozione che ha già festeggiato il passaggio in Eccellenza, l’ultima gara casalinga del Centro Storico Lebowski.
I drughi si sono portati avanti nel primo tempo con l’esordiente Ciabatti, poi gli ospiti hanno pareggiato alla mezzora della ripresa. Ma al di là del risultato all’Ascanio Nesi c’è stata la «la grande riunione di famiglia con i soci e le socie che abbiamo in giro per l’Italia e il mondo» con un pranzo organizzato delle famiglie della scuola calcio. Nel girone dei fiorentini, a una partita dalla fine, regna ancora grande incertezza con un limbo di squadre, tra cui il Lebowski, che oscilla tra playoff e playout.
Sarà decisivo l’ultimo turno, in cui farà visita alla Gallianese penultima in classifica.