Ruba la bici al rider: ladro scovato via chat
Piazza Stazione: preso un minorenne. L’allarme è stato dato nel gruppo WhatsApp
Gli rubano la superbici elettrica da 4.500 euro appena comprata per fare veloce le consegne da fattorino, ma un rider 28enne pachistano riesce a vedere il ladro mentre scappa su un tram dopo aver issato a bordo la bici, lo descrive bene ai colleghi, tutti connazionali, allertandoli in una chat che li collega sul territorio e, un paio di ore dopo, lo rintracciano in zona piazza Stazione, dove scatta l’inseguimento.
Il giovane aveva messo da parte tutti i suoi risparmi per comprarsi una bici elettrica che aveva chiuso con il lucchetto, ma qualcuno gliel’ha poi rubata. Pensava di non ritrovarla più e invece domenica scorsa si è accorto che un ragazzo di 17 anni stava salendo a bordo della tramvia con sottobraccio la sua bici. Il proprietario lo ha rincorso e ha tentato di fermarlo, ma il convoglio è ripartito in direzione centro.
Rimasto a piedi, senza il suo prezioso mezzo di lavoro, il ragazzo ha dato subito la notizia sul sistema di messaggistica dello smartphone a tutti i suoi colleghi e in pochi istanti un consistente gruppo di rider pakistani ha cominciato a battere le strade alla ricerca della bici rubata. Così, un paio di ore dopo, alcuni di questi hanno rintracciato la bici nei pressi di piazza Stazione con in sella un ragazzo.
Il giovane ha tentato la fuga ma, arrivato in piazza della Costituzione, vistosi alle strette, ha lanciato la bici contro i suoi inseguitori; poi ne ha graffiato uno colpendolo con un delle forbicine su un braccio e, infine, ha tirato un morso ad un altro rider. Nel frattempo le volanti, allertate dalla vittima, sono intervenute bloccando definitivamente il ladro. Di fronte ai poliziotti avrebbe mimato anche un malore, ma la recita è durata molto poco. Alla fine il ladro è stato sottoposto a fermo per identificazione: è emerso che ha 17 anni. Alla fine lo studente è stato denunciato a piede libero furto, lesioni aggravate e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere e, dopo la denuncia, riaffidato ai propri tutori.