Prato, dietrofront del Cicognini Coppie gay ammesse al ballo
L’accelerata dopo l’intervento del ministro Bianchi, ieri il voto e il via libera del Cda
PRATO Le coppie gay potranno partecipare al ballo delle debuttanti dello storico Convitto Cicognini. E lo potranno fare da subito, già a partire dall’edizione in programma per il prossimo mese.
Il cambio delle regole è frutto di un voto unanime del Consiglio d’amministrazione della scuola pratese. Sette sì su sette. Tutto era cominciato giovedì scorso, con la denuncia della sezione pistoiese e pratese di Arcigay. Questa rendeva conto delle insoddisfazioni seguite all’istanza di alcuni studenti — in principio due ragazzi, a cui poi si sono aggiunti due ragazze — che avrebbero voluto formare coppie dello stesso sesso nella festa di fine anno che la scuola riserva ai suoi maturandi: il ballo delle debuttanti. Secondo le regole del Convitto, che ha riportato in auge la «tradizione centenaria» sei anni fa con l’insediamento della dirigente Giovanna Nunziata, le coppie si sarebbero tuttavia potute formare solo tra persone di sesso opposto e comunque interne all’istituto. Dopo la bufera di polemiche iniziali la preside aveva aperto a una «modifica per cambiare le regole in vista dell’edizione 2023». Ma la macchina burocratica del glorioso liceo si è dovuta muovere più velocemente di quanto ipotizzato dalla dirigenza.
Una telefonata giunta al centralino della scuola sabato mattina, a quanto pare, ha cambiato l’ordine delle priorità. Dall’altra parte del telefono c’era il gabinetto del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che aveva chiesto di parlare con la preside del Convitto. La quale dopo aver concluso la conversazione ha convocato il Consiglio d’amministrazione per ridiscutere il regolamento. Finisce così una querelle che aveva fatto discutere in città e fuori dalle sue mura, con un dibattito acceso su opportunità, tradizione e rivendicazione di diritti fondamentali.
Il dado è tratto: dapprima il voto fondamentale del Cda di ieri, poi quello del collegio docenti e infine quello dei rappresentanti degli studenti — con esisto scontato, dato che sono loro stessi ad aver domandato il cambiamento — che avverrà oggi. Nelle ore che avevano seguito la polemica, la dirigente della scuola aveva difeso strenuamente il proprio operato e le proprie ragioni. Aveva spiegato che la decisione di cambiare le regole, a cui era comunque «favorevole», sarebbe dovuta avvenire tramite un voto «nei prossimi mesi». E che quindi l’edizione del ballo di quest’anno, prevista per il 18 giugno, sarebbe rimasta senza la possibilità di formare coppie dello stesso sesso.
Ma immediatamente erano intervenute personalità e istituzioni, invocando il dietro front. Fra gli interventi più significativi quello del presidente della Provincia di Prato Francesco Puggelli, che ha protestato spiegando come «basti un episodio come questo per far perdere di credibilità le istituzioni». Ieri mattina, anche il ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti, in un’intervista a Il Tirreno, ha criticato duramente la scuola pratese. Sia per il regolamento sulle coppie, che per il ballo delle debuttanti in sé, come manifestazione. Bonetti ha parlato di «discriminazione doppia» e ha invocato «un superamento del simbolismo di un modello ormai archiviato».