Corriere Fiorentino

Il Maggio cresce in Toscana Anche due festival nel Chianti

- L.A.

Fuori porta La bacchetta di Mehta per Massa e Siena, quella di Guschlbaue­r per Grosseto e poi Gatti e Orozco-Estrada. Il teatro fiorentino presenta la sua stagione nelle altre città del territorio e il sovrintend­ente annuncia due nuove programmaz­ioni ad hoc, la prima in partenza a settembre

Un patrimonio culturale che ha la sua casa a Firenze ma che si propaga per tutta la Toscana. Il Maggio Musicale Fiorentino, dopo il successo dello scorso anno, torna a esibirsi nelle principali città della Toscana con un programma di sei concerti che andrà avanti fino ad ottobre. Ad annunciarl­o ieri il presidente della Regione Eugenio Giani e il sovrintend­ente del Maggio Alexander Pereira che anticipa anche di avere in gestazione due nuovi festival da organizzar­e fuori Firenze, nel Chianti fiorentino e in quello senese. Il primo potrebbe partire già a settembre

Dopo il riscontro di pubblico e l’entusiasmo raccolto nel 2021 — ha ricordato Giani — con un concerto memorabile che si era tenuto in Piazza degli Aranci a Massa quest’anno possiamo tornare a far vivere la magia del Maggio musicale fiorentino anche fuori da Firenze in quel percorso virtuoso che tende ad esaltare le eccellenze e a spingere sul valore della cultura come motore della ripartenza. L’intento è quello di offrire per il 2022 il senso di una proiezione culturale dell’istituzion­e fiorentina in Toscana in modo organico». La prima data è quindi fissata per il prossimo 27 maggio alle ore 21 in piazza Aranci a Massa. A dirigere la prestigios­a orchestra sarà nuovamente il maestro Zubin Mehta con un programma interament­e mozartiano. L’8 luglio sarà quindi la volta di Volterra, prima Città Toscana della Cultura con un concerto che sarà diretto da Manfred Honec. Quindi sarà la volta di Siena nella scenografi­ca Piazconfer­mata del Campo il 15 luglio. in collaboraz­ione con l’Accademia Chigiana l’orchestra del Maggio suonerà nella città del Palio con il maestro Zubin Metha (ex chigino) il concerto con musiche di Beethoven e Cajkovskij. E poi il 1 settembre presso la Cava di Roselle a Grosseto salirà sul podio il maestro Theodor Guschlbaue­r mentre il 18 è previsto un concerto diretto da Daniele Gatti in una sede in Toscana che verrà presto

per chiudere il 25 ottobre ad Arezzo con Andrès Orozco-Estrada. «Io vedo il Maggio Fiorentino anche come un Maggio toscano —ha detto il sovrintend­ente Pereria — trovo molto importante che il Maggio vada nelle città ed è davvero bello sentire l’entusiasmo per un avveniment­o che si distingue anche per avere dei direttori speciali del calibro di Zubin Mehta e Daniele Gatti. Il mio compito — ha aggiunto Pereira — è anche poter completare e allargare la lista delle città toscana coinvolte in questo progetto per il 2023. Tra i desideri c’è ad esempio quello di fare il Requiem di Teodulo Mabellini, compositor­e pistoiese a Pistoia e siccome nella prossima stagione al Maggio metteremo in scena il Faust di Ferruccio Busoni, vorrei che potessimo eseguirlo magari in forma concertant­e a Empoli».

Il sovrintend­ente ha poi sottolinea­to l’ottimo rapporto della Fondazione del Maggio con la Regione Toscana: «Nella programmaz­ione pensiamo sempre a cosa poza

ter realizzare in Toscana e — come ha anticipato il presidente — stiamo pensando a un festival, anzi due, per il Chianti: uno per l’area fiorentina e uno per l’area senese. Ne parleremo presto così come presto presentere­mo un progetto che coinvolge il Coro di Voci bianche del Maggio e che riguarda i bambini che non stanno bene e che unisce almeno tre luoghi toscani».

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A destra Daniele Gatti, direttore principale del Maggio. Sopra dall’alto Zubin Mehta, direttore onorario a vita e il presidente della Regione Eugenio Giani con il sovrintend­ente Alexander Pereira
Protagonis­ti A destra Daniele Gatti, direttore principale del Maggio. Sopra dall’alto Zubin Mehta, direttore onorario a vita e il presidente della Regione Eugenio Giani con il sovrintend­ente Alexander Pereira
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