Ancora scosse. Il sindaco: la cosa si fa stressante
Impruneta, terremoto di magnitudo 3.3 all’alba. Sciame continuo da sette giorni
IMPRUNETA Molte piccole scosse quotidiane. Continuano a tenere sulle spine le attività sismiche a bassa tensione che si ripetono con continuità da una settimana. Un’altra forte scossa di terremoto — di magnitudo 3.3 — è stata registrata ieri mattina all’alba, precisamente alle 5:51.
L’epicentro, ancora una volta, è localizzato nel Comune di Impruneta, a una profondità di 9 chilometri. La zona è la stessa dove lo scorso 3 maggio ci sono state scosse di magnitudo 3.7 e una di 3.4. Dal 3 maggio ad oggi gli esperti hanno registrato uno sciame sismico di 150 scosse. «Stiamo monitorando costantemente lo sciame, nella giornata di ieri ci sono state circa 40 scosse di lieve entità» ha spiegato il presidente della Regione Eugenio Giani su Telegram. «Al momento nessuna segnalazione di danni a cose o persone» ha scritto su Twitter Dario Nardella, sindaco della Città metropolitana di Firenze.
«La cosa si sta facendo piuttosto stressante» ha scritto invece su Facebook il sindaco di Impruneta Alessio Calamandrei. Nel suo comune si susseguono le riunioni di Protezione Civile, ma al netto dei timori le aziende del territorio non sembrano aver subito danni consistenti. «Non abbiamo paura e speriamo che presto tutto questo possa finire» spiegano ad esempio dalla Sannini, ditta storica di produzione di cotto.
Riguardo all’attività di queste ore, il sismologo Gilberto Saccorotti — dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia — ha spiegato che «bisogna ancora cercare di capire le dimensioni della faglia e dunque la magnitudo del terremoto più forte che può esser potenzialmente generato da questa: la correlazione è questa». Per questo nelle ultime ore sono stati istallati tre nuovi sismografi. «Ho fatto il punto della situazione con gli esperti» ha detto ieri Nardella invitando i cittadini «a contattare la Protezione civile o anche collegarsi alla rete civica del Comune di Firenze, dove si trovano il piano di emergenza e anche le indicazioni sui comportamenti da avere nel caso in cui si dovessero registrare altre scosse. La situazione — ha concluso — è monitorata, sebbene sappiamo che la scienza non ci consente di prevedere alcunché quando si parla di terremoti. Una cosa importante da sottolineare è che tratta di fenomeni che sono coerenti con la sismicità di questa zona».