Corriere Fiorentino

La delusione dei familiari: «Il Comune ha abdicato al suo ruolo»

- S.D.

VIAREGGIO (LUCCA) Grande delusione nei confronti dell’amministra­zione comunale, ma anche delle precedenti che si sono susseguite dal 2009 in poi, per l’atteggiame­nto tenuto nei confronti della strage ferroviari­a di Viareggio di quasi 13 anni fa. È questo lo stato d’animo de «Il Mondo che vorrei», l’associazio­ne che racchiude i familiari delle 32 vittime di quella tragedia: un sentimento tante volte espresso solo in privato, ma che — dall’inizio del processo di appello bis, in corso di svolgiment­o a Firenze — Marco Piagentini, Daniela Rombi e gli altri parenti hanno deciso di rendere pubblico. In particolar­e dopo la rinuncia ufficiale del Comune ad esser parte civile. «Da quando è accaduta la strage –— si legge in una nota dell’associazio­ne — qualsiasi amministra­zione comunale cittadina non si è mai spesa né intellettu­almente, né politicame­nte. Fatto certo è che i viareggini, a differenza di chi li ha amministra­ti in questi anni, hanno sempre dimostrato interesse per tutto quello che avveniva intorno al 29 giugno: nelle piazze, nelle scuole, nelle sale, fino ad arrivare al corteo di ogni anno nel giorno dell’anniversar­io. In antitesi, ecco amministra­zioni che hanno sempre abdicato al proprio ruolo». «Ai nostri concittadi­ni — concludono i familiari — chiediamo di continuare a starci vicino in questa battaglia difficile e dolorosa contro i potenti e prepotenti di ferrovie, affinché il 29 giugno 2009 abbia un senso di civiltà». Allo studio, da parte dell’associazio­ne, anche iniziative di protesta.

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