Storia dell’assedio e della resistenza di Cizre ricostruita grazie alla giornalista Berfin Kar
Il regista e scrittore Fariborz Kamkari porta allo Stensen il film «Essere curdo»
«Quando l’ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa un dovere». La frase di Bertold Brecht su un muro distrutto dai bombardamenti accompagna il documentario «Kurdbun Essere Curdo» che il regista, sceneggiatore e scrittore curdo-italiano Fariborz Kamkari presenterà domani alle 21 al Cinema Stensen con Erdal Karabey, portavoce della comunità curda in Toscana e Lucia Ferrone, ricercatrice all’Università di Firenze. Il film ripercorre i terribili 79 giorni di assedio, tra il 2016 e il 2017, da parte dell’esercito turco a Cizre, città curda nel sudest della Turchia. Azione punitiva dopo l’ingresso nel parlamento di Ankara del partito democratico filocurdo Hdp. «Uno degli aspetti che più mi ha impressionato — ha detto Kamkari — è la somiglianza con la mia esperienza personale a Sna (città curda in Iran) 38 anni fa, quando l’esercito iraniano ha attaccato la città indifesa e l’ha bombardata per più di 30 giorni solo perché gli abitanti avevano deciso di non accettare il regime di Khomeini». L’assedio è ricostruito grazie ai materiali della giornalista Berfin Kar bloccata a Cizre con il suo cameramen. Ha documentato l’orrore e la resistenza degli abitanti. Oggi è in Turchia in attesa di essere processata.