Corriere Fiorentino

La partita di Torreira

Smaltito l’infortunio, tornerà in campo proprio a Marassi, da dove aveva spiccato il grande salto e dove ha ancora tanti amici Ma l’uruguaiano ora pensa solo all’Europa

- Matteo Magrini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Genova, per lui, non è una città come le altre. Vuol dire Sampdoria, una squadra che gli è rimasta nel cuore, grazie alla quale ha potuto tentare il grande salto e che, lunedì prossimo, affronterà per la prima volta (a Marassi) da avversario. E pazienza se, tra Arsenal ed Atletico Madrid, non è andata come sperava. Perché (quel) passato, per Lucas Torreira, non conta.

Certo, ciò non significa che si sia pentito di quelle scelte. Del resto stiamo parlando di uno con un cuore grande così e, soprattutt­o, di un giocatore che non conosce la parola limiti. Per questo, quel tentativo, andava fatto. Ora però, nella sua testa, non c’è spazio per i rimpianti. Anzi. Mai come oggi il centrocamp­ista uruguaiano è felice della scelta fatta l’estate scorsa quando, dopo un corteggiam­ento infinito, ha deciso di cedere alla pressione di Daniele Pradè. «Devo ringraziar­lo — ha raccontato lo stesso Torreira — perché ha fatto di tutto per portarmi alla Fiorentina in un momento nel quale io volevo rientrare in Italia a tutti i costi».

E se alla fine i viola son riusciti a battere la concorrenz­a della Lazio (chi conosce Sarri giura che ancora imprechi) il merito (appunto) è soprattutt­o del direttore sportivo. Il resto, è storia nota. Decisivo fin da subito, Torreira in questi mesi è diventato uno degli uomini chiave per Italiano ed uno degli uomini più importanti dello spogliatoi­o. Un leader vero, capace di conquistar­e il cuore dei compagni prima, e dei tifosi poi. «Picchia per noi», gli canta la curva. Perché è vero, da queste parti la gente ama la classe, il talento, i «numeri 10», ma apprezza altrettant­o (o forse di più) chi lascia tutto sul campo. E Lucas non sarà un raffinatis­simo regista, ma nel suo campionato ha messo di tutto.Recuperi (151), contrasti (103 quelli vinti), corsa (9,984 km di media a partita), gol (è ancora il bomber della squadra con 5 centri al pari di Nico Gonzalez), regia (su 1296 passaggi ben 1136 sono andati a buon fine, l’87,7%) e tanto, tanto altro. Non a caso, per la Fiorentina, il suo riscatto è una priorità assoluta in vista della prossima stagione. Con una certezza: l’Arsenal, nonostante le richieste viola, non ha nessuna intenzione di far sconti rispetto ai 15 milioni pattuiti l’estate scorsa.

Le parti ne stanno parlando e, non appena il campionato sarà finito, si incontrera­nno ancora. Per lui, nel frattempo, è pronto un contratto fino al 2026 sul quale esiste già una bozza d’accordo con l’agente Pablo Bentancur. Lui nel frattempo pensa soltanto agli ultimi, determinan­ti, 180’ della stagione e, soprattutt­o, a recuperare la miglior condizione. Dopo l’infortunio rimediato a Torino con la Juventus infatti, non è più tornato sui suoi livelli: out a Salerno, 90’ di sofferenza con l’Udinese, una ventina di minuti a San Siro col Milan e, con la Roma, solo panchina. Lunedì però, complice anche la squalifica di Amrabat, ci sarà. Nel suo Marassi, dove sarà accolto come merita un vecchio amico, sperando di poter festeggiar­e qualcosa di grande.

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Leader Lucas Torreira, regista del centrocamp­o della Fiorentina
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In corsa Vincenzo Italiano

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