Corriere Fiorentino

Montecatin­i, tre offerte per le terme

Due fondi cechi e uno inglese interessat­i. Il prezzo? 30 milioni

- Giorgio Bernardini

MONTECATIN­I (LUCCA) Le Terme e il Grand Hotel & La Pace, pubblico e privato sulla rotta dell’Est. Le ultime ore sono quelle delle frenetiche trattative per alienare i beni simbolo della città toscana.

E se il primo affare è praticamen­te fatto — lo storico albergo è stato comprato da una società riconducib­ile a Irek Borisovich Boguslavsk­y, parlamenta­re della Duma russa colpito dalle sanzioni Ue, che aspetta lo scongelame­nto delle restrizion­i per completare l’acquisto — il secondo è in corso d’opera. Sono infatti tre i fondi d’investimen­to che ieri mattina si sono presentati all’appuntamen­to con la proprietà pubblica per avanzare la loro proposta d’acquisto: uno è trust londinese con forti legami locali, mentre le altre due sono società finanziari­e della Repubblica Ceca. Non è affatto una casualità: è lo Stato europeo con la maggiore propension­e per la cultura termale, dove le città che ospitano gli stabilimen­ti sono quelle con il più alto tasso turistico. L’incontro con i pretendent­i, annunciato ieri dall’assessore regionale Ciuffo, è stato utilizzato per raccoglier­e offerte dei fondi d’investimen­to. «Quest’ultima chiamata arriva dopo i bandi che sono andati disattesi: la situazione debitoria dell’ente ammonta a decine di milioni», ha chiarito l’assessore.

Ed effettivam­ente, l’elemento più vistoso della trattativa, potrebbe essere il prezzo. Sei mesi fa, dopo il naufragio del negoziato, il trust inglese Tax Advisors Limited, socio di maggioranz­a dell’azienda pubblica che gestisce le terme, si è aperto al mercato. La proposta dei 3 fondi ora potrebbe attestarsi proprio su una cifra molto bassa rispetto al valore dei beni, ovvero l’ammontare del debito: circa 30 milioni.

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Assessore Stefano Ciuoffo (Sestini)

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