Montecatini, tre offerte per le terme
Due fondi cechi e uno inglese interessati. Il prezzo? 30 milioni
MONTECATINI (LUCCA) Le Terme e il Grand Hotel & La Pace, pubblico e privato sulla rotta dell’Est. Le ultime ore sono quelle delle frenetiche trattative per alienare i beni simbolo della città toscana.
E se il primo affare è praticamente fatto — lo storico albergo è stato comprato da una società riconducibile a Irek Borisovich Boguslavsky, parlamentare della Duma russa colpito dalle sanzioni Ue, che aspetta lo scongelamento delle restrizioni per completare l’acquisto — il secondo è in corso d’opera. Sono infatti tre i fondi d’investimento che ieri mattina si sono presentati all’appuntamento con la proprietà pubblica per avanzare la loro proposta d’acquisto: uno è trust londinese con forti legami locali, mentre le altre due sono società finanziarie della Repubblica Ceca. Non è affatto una casualità: è lo Stato europeo con la maggiore propensione per la cultura termale, dove le città che ospitano gli stabilimenti sono quelle con il più alto tasso turistico. L’incontro con i pretendenti, annunciato ieri dall’assessore regionale Ciuffo, è stato utilizzato per raccogliere offerte dei fondi d’investimento. «Quest’ultima chiamata arriva dopo i bandi che sono andati disattesi: la situazione debitoria dell’ente ammonta a decine di milioni», ha chiarito l’assessore.
Ed effettivamente, l’elemento più vistoso della trattativa, potrebbe essere il prezzo. Sei mesi fa, dopo il naufragio del negoziato, il trust inglese Tax Advisors Limited, socio di maggioranza dell’azienda pubblica che gestisce le terme, si è aperto al mercato. La proposta dei 3 fondi ora potrebbe attestarsi proprio su una cifra molto bassa rispetto al valore dei beni, ovvero l’ammontare del debito: circa 30 milioni.