Al Seminario «Tosi» un confronto sulla riforma Cartabia
«C’è tra i nuovi studenti un risveglio d’interesse per la cosa pubblica». Parola di Stefano Passigli, politico di lungo corso che oltre ad essere l’autore del saggio Elogio della Prima Repubblica (La nave di Teseo) è anche uno dei docenti del «Seminario Silvano Tosi», la scuola di specializzazione fiorentina di studi parlamentari.
«L’idea — spiega Passigli, che tiene il corso su ‘Forme di governo e potere giudiziario’ — è quella di formare i grandi quadri dello Stato». Sulla scorta di esperienze come quella d’oltralpe dell’Ena — École Nationale d’Administration — la scuola nazionale d’amministrazione francese che tra gli altri ha formato l’attuale presidente Manuel Macron. «Con le dovute differenze — spiega ancora Passigli — dato che il seminario ha contributi pubblici limitati, che consentono le spese di viaggio a chi viene a insegnare». Una didattica sostenibile: ex ministri della Giustizia, ex membri del Csm, personalità giuridiche e della politica che vengono a insegnare gratuitamente.
La storia del Seminario, che ha sede a Villa Ruspoli in piazza Indipendenza, è tuttavia gloriosa: nasce dalle esperienze delle precedenti facoltà di Scienze politiche e Giurisprudenza. Fu fondata da Paolo Barile, Giovanni Spadolini e Alberto Predieri, che l’hanno intitolata a Silvano Tosi in onore del professore che era scomparso in quegli anni e che con loro aveva dato il via all’iniziativa.
«Il seminario preparava i funzionari per entrare in Parlamento. Poi — racconta Passigli — si è allargato il perimetro e ora prepara in generale per i concorsi della pubblica amministrazione e della magistratura, allena le élite delle amministrazioni dello Stato».
Gli studenti sono 25 ogni anno, tutti borsisti, che vengono formati per sei mesi. Il requisito necessario è il 110 e lode.
Ma ci sono circa cento richieste di ammissione, dunque la votazione non è sufficiente alla partecipazione: il seminario diretto da Paolo Caretti e Massimo Morisi valuta le tesi e decide di premiare quelle più meritorie con l’ammissione.
Sovente il corso effettua necessarie incursioni sull’attualità con dei convegni ad hoc. Accadrà anche lunedì prossimo, quando una dozzina di esperti che dibatteranno di fronte ai 25 studenti dei meriti e dei demeriti della riforma della giustizia Cartabia, alla vigilia di una probabile approvazione. La nuova norma, molto contestata dalla magistratura, attende il vaglio al Senato in quelle ore.