Tanti flop e due imprese, il freno delle trasferte L’ultimo tabù da sfatare
Ultima della stagione. Fuori casa dodicesimo rendimento della A
L’Europa (che sia Conference League o Europa League) è sì a portata di mano, ma pur sempre nell’ultima trasferta dell’anno, al termine di una stagione in cui la Fiorentina ha invece consolidato la propria posizione in classifica attraverso il rendimento interno. Tra le varie stranezze di un campionato equilibrato come non se ne ricordavano da tempo c’è anche il caso dei viola, più che abili a tradurre il vantaggio del Franchi in 12 vittorie, 2 pareggi e sole 4 sconfitte, ma decisamente in difficoltà lontano da Firenze visti i soli 6 successi su 18 partite.
Eppure la novità del girone di ritorno sfalsato rispetto a quello d’andata offre a Italiano e alla sua squadra l’opportunità di sovvertire il trend proprio nell’ultima sfida in esterna, dove la Fiorentina solo inizialmente sembrava aver trovato continuità. Con 21 punti frutto di 6 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte i viola sono soltanto al dodicesimo posto nella classifica delle gare in trasferta, appena dietro l’Empoli che ha meno sconfitte e più pareggi, e con un passivo reti di -7 è facile capire come il ruolino di marcia fin qui tenuto sia stato riequilibrato soprattutto da un ritmo interno molto spedito (i viola sono secondi solo all’Inter nel rendimento casalingo con 38 punti).
Non bastasse la media punti decisamente distante tra gare in casa e fuori (2,11 al Franchi, 1,17 in trasferta) i 27 gol subiti confermano una fragilità difensiva emersa su quasi tutti i campi della serie A, dove alla lunga la sterilità in attacco è diventata l’altra discriminante (36 i gol messi a segno al Franchi, 20 quelli in trasferta). Non a caso con la Roma, nell’ultimo turno, la Fiorentina ha ritrovato un clean sheet che mancava da oltre sette mesi, quando i viola vinsero 1-0 a Udine. Insomma se la Fiorentina ha costruito la sua stagione al Franchi in trasferta si è spesso ritrovata a dilapidare veri e propri patrimoni, magari in partite nelle quali partiva da favorita.
È vero che nei sei successi esterni raccolti tra Genoa, Udinese, Bologna e Spezia ci sono le imprese di Bergamo con l’Atalanta, a inizio stagione, e del Maradona di Napoli, dove i viola hanno anche interrotto il digiuno dei gol delle ali, ma sono stati soprattutto i vari k.o. con Venezia (oggi già retrocesso), Empoli e Salernitana che hanno rallentato (di molto) la corsa della Fiorentina. Adesso che soprattutto il pari interno della Roma con il Venezia di sabato sembra consentire un nuovo sorpasso, e che l’opportunità di tornare a giocare una competizione europea dopo 5 anni dall’ultima volta è sempre più concreta, è necessario un ultimo step, uno slancio di personalità e pragmatismo che regali alla Fiorentina i punti esterni per mettersi al riparo da sorprese sul fil di lana.
Complice la sconfitta del Genoa, ieri a Napoli, i blucerchiati arrivano alla gara di oggi pomeriggio con meno ansie e una classifica più rassicurante, ciò nonostante Italiano ha già chiesto ai suoi di restare mentalmente sul pezzo, anche e soprattutto in trasferta. «In questa stagione troppe volte non siamo riusciti a fare risultato lontano dal nostro stadio — la conferma del tecnico alla vigilia della partenza per Genova — anche perché subiamo troppo spesso gol che complicano le cose. Contro la Sampdoria sarà l’ultima trasferta del campionato, vorrei vedere lo stesso atteggiamento dell’ultima partita e soprattutto identica concentrazione da parte di tutti».