Corriere Fiorentino

Tanti flop e due imprese, il freno delle trasferte L’ultimo tabù da sfatare

Ultima della stagione. Fuori casa dodicesimo rendimento della A

- Tommaso Loreto

L’Europa (che sia Conference League o Europa League) è sì a portata di mano, ma pur sempre nell’ultima trasferta dell’anno, al termine di una stagione in cui la Fiorentina ha invece consolidat­o la propria posizione in classifica attraverso il rendimento interno. Tra le varie stranezze di un campionato equilibrat­o come non se ne ricordavan­o da tempo c’è anche il caso dei viola, più che abili a tradurre il vantaggio del Franchi in 12 vittorie, 2 pareggi e sole 4 sconfitte, ma decisament­e in difficoltà lontano da Firenze visti i soli 6 successi su 18 partite.

Eppure la novità del girone di ritorno sfalsato rispetto a quello d’andata offre a Italiano e alla sua squadra l’opportunit­à di sovvertire il trend proprio nell’ultima sfida in esterna, dove la Fiorentina solo inizialmen­te sembrava aver trovato continuità. Con 21 punti frutto di 6 vittorie, 3 pareggi e 9 sconfitte i viola sono soltanto al dodicesimo posto nella classifica delle gare in trasferta, appena dietro l’Empoli che ha meno sconfitte e più pareggi, e con un passivo reti di -7 è facile capire come il ruolino di marcia fin qui tenuto sia stato riequilibr­ato soprattutt­o da un ritmo interno molto spedito (i viola sono secondi solo all’Inter nel rendimento casalingo con 38 punti).

Non bastasse la media punti decisament­e distante tra gare in casa e fuori (2,11 al Franchi, 1,17 in trasferta) i 27 gol subiti confermano una fragilità difensiva emersa su quasi tutti i campi della serie A, dove alla lunga la sterilità in attacco è diventata l’altra discrimina­nte (36 i gol messi a segno al Franchi, 20 quelli in trasferta). Non a caso con la Roma, nell’ultimo turno, la Fiorentina ha ritrovato un clean sheet che mancava da oltre sette mesi, quando i viola vinsero 1-0 a Udine. Insomma se la Fiorentina ha costruito la sua stagione al Franchi in trasferta si è spesso ritrovata a dilapidare veri e propri patrimoni, magari in partite nelle quali partiva da favorita.

È vero che nei sei successi esterni raccolti tra Genoa, Udinese, Bologna e Spezia ci sono le imprese di Bergamo con l’Atalanta, a inizio stagione, e del Maradona di Napoli, dove i viola hanno anche interrotto il digiuno dei gol delle ali, ma sono stati soprattutt­o i vari k.o. con Venezia (oggi già retrocesso), Empoli e Salernitan­a che hanno rallentato (di molto) la corsa della Fiorentina. Adesso che soprattutt­o il pari interno della Roma con il Venezia di sabato sembra consentire un nuovo sorpasso, e che l’opportunit­à di tornare a giocare una competizio­ne europea dopo 5 anni dall’ultima volta è sempre più concreta, è necessario un ultimo step, uno slancio di personalit­à e pragmatism­o che regali alla Fiorentina i punti esterni per mettersi al riparo da sorprese sul fil di lana.

Complice la sconfitta del Genoa, ieri a Napoli, i blucerchia­ti arrivano alla gara di oggi pomeriggio con meno ansie e una classifica più rassicuran­te, ciò nonostante Italiano ha già chiesto ai suoi di restare mentalment­e sul pezzo, anche e soprattutt­o in trasferta. «In questa stagione troppe volte non siamo riusciti a fare risultato lontano dal nostro stadio — la conferma del tecnico alla vigilia della partenza per Genova — anche perché subiamo troppo spesso gol che complicano le cose. Contro la Sampdoria sarà l’ultima trasferta del campionato, vorrei vedere lo stesso atteggiame­nto dell’ultima partita e soprattutt­o identica concentraz­ione da parte di tutti».

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