Pinamonti & C. ai saluti, in attacco sarà rivoluzione
Il bomber tornerà all’Inter, il numero 10 piace alle big Via anche Cutrone e forse Bajrami: la sfida è trovare altri talenti da lanciare
EMPOLI Verso una nuova rivoluzione. A partire dall’attacco, che vedrà il giovane tridente salutare la maglia azzurra, dopo aver regalato 21 dei 48 gol segnati dalla squadra di Aurelio Andreazzoli (terzo miglior attacco azzurro di sempre della storia del club in serie A, dopo quello del 2018-19 con 51 reti segnate e quello del 1997-98 con 50 reti).
L’Empoli ha costruito la sua salvezza attraverso un gioco propositivo. Dove ogni elemento della rosa: «Ben 21 giocatori hanno giocato almeno 10 gare da titolare, quindi possiamo parlare di successo del gruppo», ha ricordato l’allenatore. A questo possiamo aggiungere che la squadra azzurra ha portato al gol ben 14 giocatori a -1 dall’Empoli più versatile di sempre (2018-19, sempre con Andreazzoli in panchina). Però una volta archiviata la stagione, l’Empoli dovrà tornare a guardarsi intorno per individuare i suoi nuovi attaccanti. Sì, perché il suo tridente, come detto, lascerà la Toscana: il 22enne Pinamonti, arrivato in prestito dall’Inter, dopo aver segnato 13 gol (grazie ai quali ha portato all’Empoli 13 dei 38 punti fatti) ed essere diventato il 9° attaccante della storia azzurra ad andare in doppia cifra in un campionato di serie A, tornerà alla casa madre.
Il 24enne Cutrone, arrivato in prestito dal Wolverhampton, dopo una stagione di grande sacrificio e impegno per la maglia azzurra, costellata da 3 gol che hanno fruttato 4 punti, tornerà in Inghilterra. Per quanto riguarda il figlio d’arte Di Francesco, invece, la situazione è diversa. Dopo aver segnato 5 reti, contribuendo a portare in classifica 6 punti, potrebbe essere riscattato. Arrivato in prestito con diritto di riscatto dalla Spal, l’ultima parola spetta all’Empoli. A questo va aggiunto anche che l’assistman azzurro, Bajrami, che ha segnato 6 reti e offerto 4 assist, con ogni probabilità sarà ceduto al miglior offerente.
Insomma, un attacco da rifare. La domanda è: su chi puntare? Affidarsi ai giovani o puntare sull’usato sicuro? La sensazione è che l’Empoli, come ha (quasi) sempre fatto nella sua storia, punterà su giovani attaccanti che hanno voglia di mettersi in mostra, che hanno bisogno di essere lanciati. È nel Dna della società di Corsi. Basti pensare a tutti i giovani attaccanti cresciuti o messi in mostra a Empoli: Baiano (a Empoli a 18 anni), Caccia (dalle giovanili alla prima squadra a 17 anni), Montella (dalle giovanili alla prima squadra a 17 anni), Di Natale (esordì 19enne), Di Napoli (a Empoli a 24 anni), Saudati (a Empoli a 21 anni), e poi Maccarone, Tavano, Rocchi, Pozzi, Eder, Giovinco, Saponara. Tutti arrivati giovanissimi e sbocciati in azzurro, dove l’ambiente, si sa, aiuta a maturare senza troppe pressioni ma con la possibilità di giocare molte partite da titolari.
Poche volte il club ha invece puntato sull’usato sicuro: su Donnarumma (27 anni) e Caputo (32 anni) nel 2017 e su Mancuso (27 anni) nel 2019. Oppure, ancora prima, quando ha (ri)puntato su cavalli di ritorno certi come Maccarone o Tavano. Poi la storia insegna che l’Empoli vira sui giovani, in ogni reparto. Sarà ancora così?