Corriere Fiorentino

Il borgo da sogno dipinto con i colori della campagna

A Ghizzano la trasformaz­ione ad arte che piace a cittadini e turisti

- Jori Diego Cherubini Marco Luceri

Sono i toni del verde, del rosso e del marrone a colmare il cuore. Tutto intorno campi di campagna a circondare antropicam­ente Ghizzano, la frazione di Peccioli (Pisa) divenuta in un batter d’occhio una meta significat­iva del turismo toscano. Tutto grazie all’arte contempora­nea. «A Pasquetta non si passava» sostiene orgogliosa la vicesindac­a Anna Dainelli, che qui ci abita da sempre. «Ghizzano era un borgo come tanti — spiega — ma grazie a un progetto comunitari­o è stato completame­nte trasformat­o. Per prima cosa — dice — abbiamo ingaggiato tre artisti di fama mondiale, due scultori e un pittore, che hanno trasformat­o il paese in un’opera d’arte». A tal proposito la scenografi­a più instagramm­abile, passate il termine, è quella dell’artista britannico David Tremlett: «Ha ridipinto le facciate delle case di via di Mezzo, la strada che taglia in due il paese, con i colori della campagna, l’idea è nata dall’osservazio­ne delle morbide colline circostant­i, il concetto è quello di rendere indistingu­ibili il passaggio dalla dimensione naturale a quella urbana». Colori e manufatti. Camminando si incontrano opere composte da materiali moderni, come acciaio, marmo e luci al neon. «La scultrice polacco-tedesca Alicja Kwade — prosegue — ha utilizzato una bellissima pietra provenient­e dal Sud America, con venature azzurre che virano al blu, e l’ha trasformat­a in un’opera composta da un grande blocco e una sfera dalla superficie liscia: dislocate a distanza acquistano pieno significat­o se le si mettono in relazione». Poi ecco i manufatti di Patrick Tuttofuoco: «Prendono spunto dagli affreschi di Benozzo Gozzoli (l’artista si rifugiò da queste parti per sfuggire alla peste, ndr) rivisitand­o alcuni dettagli dei suoi dipinti, compresi angeli e personaggi religiosi come San Sebastiano, San Michele e San Giovanni». Ghizzano «così com’è» è un sogno cullato dal sindaco Renzo Macelloni, dagli artisti, e dalla stessa popolazion­e, e si inserisce nell’ambito di una strategia culturale iniziata negli anni 90 e ancora in corso. «Il progetto — precisa Anna — poteva non piacere a tutti. Invece i cittadini hanno risposto positivame­nte e oggi siamo felici di appartener­e a questo posto, che in poco tempo è diventato una meta importante. Oltretutto aumenta il valore degli immobili e nascono nuove attività legate al turismo». Colori, arte. Ma non solo. Girando, si incontrano una grande tenuta nobiliare — con giardino all’italiana, siepi in forma topiaria e una collezione di statue di varie epoche — una biblioteca, che funziona da punto di ritrovo, e piccole chiese.

La vicesindac­a «Era un paese come tanti altri, poi è cambiato grazie a un progetto comunitari­o con tre artisti di fama mondiale»

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Da vedere Il dettaglio della via di Mezzo, tra le più fotografat­e: qui l’artista britannico David Tremlett ha ridipinto le case ispirato dalla campagna

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