Corriere Fiorentino

Terrorismo, un arresto a Firenze

L’inchiesta sulla cellula dell’attacco a Charlie Hebdo: pakistano in manette, altri due perquisiti

-

Arrestato un 32enne pachistano e perquisite altre due persone nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Genova su una presunta cellula terroristi­ca che avrebbe sostenuto l’attacco a Charlie Hebdo nel settembre del 2020. L’uomo finito in manette viveva a Firenze da sei mesi ed era a Parigi nei giorni dell’attacco.

Ufficialme­nte Noman Akram, pakistano di 32 anni, è conosciuto come un operaio metalmecca­nico tanto che in passato ha lavorato in qualità di in un’azienda del Valdarno. Ma la sezione Antiterror­ismo della Digos di Firenze lo reputa uno degli elementi di una presunta cellula di terroristi: proprio per questo motivo è stato arrestato in un’operazione coordinata dalla procura di Genova.

Secondo gli accertamen­ti della Digos Akram è a Parigi nei giorni precedenti l’attentato. Quale? Quello del 25 settembre 2020 quando Zaheer Hassan Mahmoud si era presentato davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo, dove cinque anni prima terroristi legati ad Al Qaeda avevano ucciso dodici persone e ferito altre undici, e in quel giorno aveva gravemente ferito due giornalist­i con una mannaia davanti alla vecchia sede del giornale satirico, prima di entrare in Francia fingendosi un minore non accompagna­to.

La Digos ha ricostruit­o tutti i suoi movimenti: il 18 settembre Akram parte dall’aeroporto di Pisa. Il 21 settembre compare sui suoi profili social un video, girato su un lungomare, assieme ad altri indagati: uno di loro maneggia il coltello e sarà arrestato mentre tenta di entrare in Francia. Il giorno dopo l’attentato alla sede di Charlie Hebdo, lui rientra in Italia a bordo di un’auto intestata a un pakistano residente a Parigi: si dirige a Lecco, dove ci sono accertamen­ti in corso. La Digos di Firenze ha anche scoperto che il 27 giugno 2021 dal suo cellulare parte una foto che raffigura un mitra. E nel novembre del 2019 ci sono almeno due incontri ai quali partecipa il metalmecca­nico: il 16 novembre 2019 a Fabbrico e il 19 novembre a Firenze. Ai due appuntamen­ti c’è anche uno degli indagati, considerat­o a capo della presunta cellula terroristi­ca.

La Digos di Firenze ha rintraccia­to l’uomo in un appartamen­to di via San Zanobi, in centro, dove ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip genovese Silvia Carpanini. L’arrestato vive a Firenze da circa sei mesi e ha regolare permesso di soggiorno. L’appartamen­to in cui abita è stato perquisito: non c’erano armi nella casa. La Digos ha anche perquisito un pakistano di 34 anni, residente a Prato e un suo connaziona­le di 21 anni: si tratta di un disoccupat­o residente nel capoluogo toscano. Su entrambi ci sono accertamen­ti in corso.

Secondo il giudice per le indagini preliminar­i «pare si possa affermare che Akram condivida il programma di violenza del gruppo e in qualche modo se ne renda sostenitor­e e promotore, non potendo altrimenti giustifica­rsi che l’indagato passeggi tranquilla­mente sul lungomare in compagnia di un soggetto

Indagini

In Toscana altre due perquisizi­oni: su entrambi sono in corso accertamen­ti

che maneggia un coltello o che invii foto di un mitragliat­ore a (omissis, ndr), che guarda caso ha manifestat­o l’intenzione di lavorare per poter acquistare armi».

Al giudice anche la sua presenza a Parigi «praticamen­te alla vigilia dell’attentato e il suo rapido rientro in Italia prima che le indagini sull’attentato potessero creare problemi agli spostament­i del (presunto, ndr) gruppo, non sembrano più mere coincidenz­e e possono confermare la condivisio­ne del programma e l’impegno effettivo della realizzazi­one». In queste ore ci sono accertamen­ti in corso sul cellulare dell’indagato: la Digos cerca qualsiasi indizio che possa servire alle indagini.

S.I.

 ?? ?? Arrestato Noman Akram, pakistano di 32 anni
Arrestato Noman Akram, pakistano di 32 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy