San Gimignano, dai ragazzi le regole per i turisti
Il decalogo di studenti delle medie e Comune per «rispettare e vivere il paese»
SAN GIMIGNANO (SIENA) Sotto le torri di San Gimignano sono tornate le file. Che sia per un gelato allo zafferano o un souvenir, la carovana dei turisti è di nuovo un tratto distintivo del centro patrimonio Unesco. Con risvolti anche negativi, che rischiano di restituire un’immagine da cartolina, stereotipo che l’amministrazione comunale prova da tempo a contrastare. Quest’anno ha deciso di farlo lanciando la campagna «Enjoy and respect San Gimignano».
Per la promozione, con la giunta si sono schierati una decina di adolescenti, che frequentano la scuola media. Insieme
hanno dato vita a un flash mob in piazza della Cisterna e presentato il decalogo di regole per chi arriva.
«Ma anche per chi ci abita, perché ci sono muri imbrattati con scritte e di certo non sono stati i turisti», evidenzia Francesco, uno dei giovani coinvolti. Eugenio ha un consiglio da dare: «C’è un mondo da scoprire al di fuori delle mura, andate a visitarlo e magari percorrete il nostro tratto della via Francigena». Suggerimenti che loro e gli altri studenti hanno anche trasformato in disegni. Una delle iniziative collaterali, perché prima di esternare le buone pratiche per i turisti, i ragazzi hanno approfondito la conoscenza del loro territorio.
«L’obiettivo è rendere questi giovani dei cittadini consapevoli — afferma Cesare Ciampi, l’insegnante che ha seguito i lavori — Solo così possono contribuire a valorizzare il proprio paese». Tra i comportamenti suggeriti nella guida, che sarà a disposizione anche degli esercenti, «il Patrimonio dell’Umanità è di tutti, ci sono voluti secoli per costruire San Gimignano: aiutaci a conservarla e rispettala con noi», «non fermarti al Medioevo, conosci le storie dei sangimignanesi di oggi», «vivila a modo tuo, San Gimignano è unica come lo sei tu». Quest’ultimo forse il più importante, almeno agli occhi degli amministratori, perché ha una duplice valenza come la campagna di sensibilizzazione. «Il rispetto è doveroso, ma vale per ogni luogo che si visita — sottolinea l’assessore Carolina Taddei — Per questo abbiamo voluto aggiungere la parola “Enjoy”, perché dentro questa storia plurisecolare c’è vita. Ci sono abitanti che rendono unico il territorio e che ci piacerebbe potessero viverlo con serenità, insieme a chi viene a visitarci. Siamo stanchi della “storia del museo a cielo aperto”». Parole condivise dal sindaco Andrea Marrucci: «Questo patrimonio si tutela solo vivendolo».