La due giorni di Firenze per Margherita Hack
L’11 e il 12 al Museo Galileo e all’Osservatorio di Arcetri gli studiosi la raccontano
Gli anni giovanili, gli studi, la guerra. Le prime osservazioni del cielo dalla collina di Arcetri. La divulgazione scientifica e l’eredità di Margherita Hack. L’astrofisica fiorentina che domenica 12 giugno avrebbe compiuto cento anni viene ricordata da Museo Galileo, Università degli Studi di Firenze, Inaf-Osservatorio di Arcetri e Comune di Firenze con una due giorni di relazioni e approfondimenti sulla sua vita e le sue scoperte, le ricerche e le battaglie civili da lei portate avanti fino alla fine (per la libertà di pensiero e per la scuola pubblica, innanzitutto). La due giorni si apre sabato mattina, alle ore 9.30, al Museo Galileo di Firenze (piazza dei Giudici) con il direttore del museo Roberto Ferrari, il sindaco di Firenze Dario Nardella; Alessandra Petrucci, rettrice dell’Università di Firenze; Sofia Randich, direttrice di InafOsservatorio Astrofisico di Arcetri e Duccio Fanelli, direttore del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze. Alle 10.30 la visione in anteprima di un estratto della video-intervista inedita a Margherita Hack curata da Massimo Mazzoni della Fondazione
Osservatorio Ximeniano. A seguire, Leonardo Testi (European Southern Observatory) illustrerà l’evoluzione delle grandi infrastrutture dedicate all’osservazione e allo studio del cielo. Altri relatori si concentreranno poi sull’eredità di Margherita Hack, sulla sua relazione con l’opera giovanile di Giacomo Leopardi sull’astronomia, sul contributo femminile nella ricerca astronomica e sulla divulgazione scientifica.
Domenica sera (dalle ore 20.45) ci si sposta sulla collina di Arcetri nella sede dell’Osservatorio Astrofisico in cui Margherita Hack svolse la sua tesi di laurea e le sue prime ricerche che ospiterà, tra gli altri, gli interventi di Sofia Randich (direttrice di InafOsservatorio Astrofisico di Arcetri), Simonetta Soldani (Società Italiana delle Storiche), Paolo Molaro (Inaf-Osservatorio Astronomico di Trieste) e Francesca Matteucci (Università di Trieste). Qui si ripercorreranno i suoi anni giovanili, gli studi, la guerra e si concluderà approfondendo il suo contributo all’archeologia galattica. In chiusura, per tutti ci sarà l’opportunità di guardare le stelle da uno dei telescopi da cui Hack, la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico (quello di Trieste, dal 1964 al 1987), iniziò a studiare il cielo.
Per partecipare alle due giornate è necessario prenotare, scrivendo una mail, rispettivamente, a info@museogalileo.it e infohack100.oaa@inaf.it.