Tour, il via da Firenze. In onore di Gino
Ciclismo, nel 2024 la corsa ricorderà Bartali partendo dal Piazzale. Cautela Nardella
La partenza del Tour de France 2024 da Firenze, più precisamente da piazzale Michelangelo, si fa più vicina e gli appassionati già sognano anche nel nome di Gino Bartali e Gastone Nencini, che vinsero la corsa a tappe francese. La candidatura di Toscana ed Emilia per la più importante corsa a tappe del mondo sta avanzando, ma Nardella e Bonaccini frenano: «È un progetto serio, ma niente è ancora deciso».
La partenza del Tour de France 2024 da Firenze, più precisamente da piazzale Michelangelo, si fa più concreta e gli appassionati già sognano anche nel nome di Gino Bartali e Gastone Nencini, che vinsero la corsa a tappe francese. Comune e Regione però frenano, anche per rispettare le regole non scritte della manifestazione che viene presentata solo nel gennaio dell’anno precedente al suo svolgimento e per evitare un’eccessiva concorrenza. Toscana ed Emilia, anche con i loro capoluoghi, da tempo lavorano a questo obiettivo e gli ultimi contatti con i vertici della corsa ciclistica più famosa al mondo sono recenti. La prospettiva del Tour 2024 a Firenze è stata anticipata dalla Gazzetta dello Sport, che ha scritto che la 111esima edizione della corsa partirà da piazzale Michelangelo sabato 29 giugno 2024, per arrivare a Rimini e poi in Emilia-Romagna dove si disputeranno altre due tappe.
Per l’Italia sarebbe la prima volta di una partenza del Tour, per la Toscana e Firenze, terra di campioni del pedale come Bartali e Nencini, un grandissimo evento e il rapporto con l’Emilia (secondo la rosea si è aggiunto anche il Piemonte con il leggendario Pinerolo di Coppi) è stato pensato per dare più forza, anche economica, alla candidatura 2024.
Proprio la posta in gioco così alta ieri ha indotto Dario Nardella, sindaco di Firenze e della Città Metropolitana, e Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, alla prudenza. «La sola cosa confermata è la candidatura ad ospitare il Tour de France 2024 in Emilia-Romagna e Toscana, candidatura che esiste da tempo, ma al momento non è stato chiuso alcun accordo — dicono i due in una comunicato stampa — Stiamo lavorando per centrare un obiettivo che sarebbe storico. Un progetto serio, sul quale il confronto con gli organizzatori del Tour e il direttore Christian Prudhomme prosegue in modo proficuo. L’auspicio è ovviamente quello di riuscire a portare il Tour, ma certo resta ancora molto da fare».
Spiega il lavoro in corso il presidente della Regione, Eugenio Giani: «Non c’è nulla di concluso, ma un forte impegno per la candidatura. Credo si possa chiudere entro l’autunno. Lo sport con i suoi grandi eventi e la candidatura congiunta alle Olimpiadi 2036, è uno degli assi del patto di gemellaggio che Toscana ed Emilia-Romagna e Città Metropolitane di Firenze e Bologna, che sono confinanti, firmeranno a settembre. Il Tour sarebbe un fantastico volano per le Olimpiadi oltre che una promozione planetaria, e nei gemellaggi puntiamo anche ai parchi, alla viabilità, ad unire i comprensori sciistici del Corno alle Scale e della Doganaccia».
E il presidente del Consiglio regionale Mazzeo aggiunge «Sarebbe davvero una notizia bellissima. Dopo la tappa del Giro d’Italia dedicata al centenario della nascita di Bartali, sarebbe un nuovo regalo straordinario per tutti gli appassionati e gli sportivi ma, soprattutto, una nuova vetrina planetaria per la nostra bellissima regione. Incrociamo le dita e... speriamo che questo obiettivo si realizzi».
«Ho saputo di questa possibilità con grande emozione — dice Lisa Bartali, nipote di Gino — Sarà un evento storico all’insegna dei grandi nomi del ciclismo italiano in luoghi straordinari! Ed una stupenda occasione per ricordare mio nonno Gino, fiorentino doc, amante della sua Firenze che non ha mai voluto lasciare per trasferirsi altrove, e vincitore del Tour del 1938 e del 1948. Nonno era una leggenda del ciclismo che i francesi stessi hanno ammirato e acclamato come l’”Homme de
fer”». Felice anche Riccardo Nencini, senatore del Psi, nipote di Gastone che vinse il Tour nel 1960. «Nel panorama sportivo il Tour occupa una posizione di rilievo straordinario. La partenza da Firenze è un omaggio alla città ed è il ricordo di due vincitori italiani del Tour. Bartali lo conquistò per due volte, la seconda sconfiggendo il paladino dei francesi Louison Bobet. Anni dopo, nel 1960, toccò a Gastone Nencini riportare in Italia la palma del vincitore. Firenze — sottolinea il parlamentare — è l’unica città Italiana che può vantare due maglie gialle al Parco dei Principi. Vedere sfilare il tour all’ombra del Cupolone sarà una emozione da ricordare. Bravo Nardella!».