Corriere Fiorentino

Sì all’adeguament­o dei prezzi, Palazzo Vecchio sblocca gli appalti

Prima città a riconoscer­e costi maggiori fino al 20% sui lavori partiti e da assegnare

- Giorgio Bernardini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Prima città in Italia a far scattare l’adeguament­o dei prezzi per gli appalti pubblici: l’incremento deliberato ieri dal Comune di Firenze consentirà alle imprese di far fronte a gran parte degli aumenti dei costi dei materiali da costruzion­e derivati dal conflitto ucraino e dall’instabilit­à dei mercati.

I cantieri della città a cui il Comune riconoscer­à costi maggiori (sino al 20% in più a seconda del settore d’appartenen­za) sono sia quelli che stanno per esser avviati che quelli che sono stati messi in piedi nei primi mesi dell’anno. «La revisione — spiega Alessandro Dreoni, dirigente del servizio — consiste in un adeguament­o al decreto legge approvato dal governo lo scorso 17 maggio: il significat­o pratico di questo atto è che sarà riconosciu­ta alle ditte la differenza tra il prezzo originario dell’appalto e quello individuat­o ora, dopo i rincari».

Ne godranno dunque le imprese che lavorano alla Fortezza da Basso, quelle che seguono gli adeguament­i per il polo di alta formazione all’ex Meccanotes­sile a Rifredi, le ditte che lavorano alla realizzazi­one del nuovo impianto sportivo PalaGemign­ani nella via omonima, quelle che stanno costruendo la nuova torre scenica al Teatro del Maggio. Tutte opere i cui stati di avanzament­o sono stati inaugurati nella prima parte di quest’anno e che a rigor di legge — prima di questo intervento straordina­rio — avrebbero dovuto essere liquidate con i prezzi deliberati il 31 dicembre 2021.

Ma l’intervento riguarda ovviamente anche i lavori che stanno per cominciare, primi fra tutti quelli finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): dallo stadio Franchi alle scuole, passando per gli adeguament­i sismici, i lavori edili, le ristruttur­azioni, i restauri, la manutenzio­ne di opere stradali, gli impianti tecnologic­i.

La delibera approvata dalla giunta guidata da Dario Nardella

è stata proposta dall’assessore ai Lavori pubblici Titta Meucci (Iv): «Abbiamo definito i nuovi prezzi a tempo di record dopo l’entrata in vigore del decreto legge — spiega soddisfatt­a l’assessore — e dato mandato agli uffici di non attendere il nuovo prezzario regionale, aggiornand­o immediatam­ente i prezzi in modo da non bloccare le gare pronte a partire».

L’adeguament­o si applicherà infatti ai prezzari degli appalti comunali senza attendere l’aggiorname­nto di quelli regionali, che dovrà avvenire entro luglio. Dagli uffici della Regione Toscana fanno comunque sapere «che il confronto con il Comune di Firenze è stato costante e va nella stessa direzione di quello che sarà applicato, anche retroattiv­amente per il 2022, a tutti gli appalti di competenza regionale».

Il provvedime­nto da cui nasce questa delibera obbliga le stazioni appaltanti — dunque i committent­i degli enti locali — a inserire in tutti i bandi pubblicati fino al 31 dicembre 2023 «una clausola di revisione dei prezzi accompagna­ta da un meccanismo di compensazi­one delle variazioni, in aumento o in diminuzion­e, dei costi dei singoli materiali». Palazzo Vecchio ha infine indicato i criteri da seguire per la revisione dei prezzi a seconda della tipologia di lavorazion­i: rialzi fino al 20%, ma non in tutti i settori. Per le opere pubbliche gli adeguament­i attuali — salvo ulteriori ritocchi dei prossimi mesi — saranno del 12%; per i restauri solo del 3%, per le ristruttur­azioni del 7%, per le manutenzio­ni stradali del 19%.

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 ?? ?? Sbloccati I lavori alle mura della Fortezza che sono già in corso. In alto l’ex Meccanotes­sile dove sorgerà un polo di alta formazione
Sbloccati I lavori alle mura della Fortezza che sono già in corso. In alto l’ex Meccanotes­sile dove sorgerà un polo di alta formazione
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Campo di Marte il rendering di come sarà il nuovo stadio Franchi e l’area dei giardini

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