Il Siena cambia proprietà. Per tentare il rilancio
Le firme con la holding romana attese in giornata. Poi sarà rivoluzione: la squadra è da rifare
SIENA Per la cessione del Siena, ormai, è solo una questione di tempo. Doveva essere ieri la giornata decisiva per la definizione del passaggio di proprietà del club dal Noah Football Group (la holding armena) alla Global Service, società romana che opera nel settore dell’energia guidata da Emiliano Montanari. E invece la tanto attesa fumata bianca non è arrivata.
Tutto rimandato a oggi, quando le parti si incontreranno nuovamente per chiudere, a meno di clamorosi stravolgimenti, una trattativa che si protrae da settimane, tenendo in apprensione i tifosi della Robur. Raggiunta un’intesa di massima, rimangono solo alcuni aspetti da regolare. Chiarito, invece, quello dei lavori al Franchi: il Comune ha prorogato di 5 mesi il termine degli interventi (che interessano la tribuna coperta), spostandolo da marzo a agosto 2023. I bianconeri potranno dunque disputare le partite interne del prossimo campionato di serie C nel proprio stadio senza dover traslocare per alcuni mesi a Montevarchi, Pistoia, Pontedera o Lucca, tutte soluzioni prese in considerazione dalla società prima dell’ok al rinvio della riqualificazione dell’impianto, disposto martedì.
La Global Service non rileverà subito il 100% delle quote: l’accordo prevede infatti che il gruppo armeno, almeno in una prima fase, rimanga con per una percentuale residua, per poi uscire di scena nelle prossime settimane.
Entro il 22 giugno dovrà essere completata l’iscrizione al campionato, preceduta dal pagamento di stipendi e contributi dei tesserati (il mancato rispetto dei termini può comportare una penalizzazione). La nuova società, comunque, avrebbe da subito pieni poteri. Sul fronte amministrativo e su quello sportivo, da ricostruire (quasi) da zero, dopo una stagione deludente, conclusa con la mancata qualificazione ai playoff, e caratterizzata da una continua rivoluzione che ha interessato allenatori (da Gilardino a Padalino, passando per Maddaloni e Negro), dirigenti e giocatori.
Ieri i sostenitori bianconeri, incoraggiati dai recenti sviluppi della trattativa, hanno sperato fino a sera di poter vedersi concretizzato il passaggio societario. E invece il tempo dell’attesa non è ancora terminato. Di certo, non vedono l’ora di lasciarsi alle spalle un biennio, quello con il gruppo armeno al vertice della società, nel quale la riammissione in C è stata uno dei pochissimi punti di luce.