Letta torna a Pisa e fa tabula rasa dentro il Pd
Lo schiaffo del segretario verso il 2023: «Politicamente dobbiamo ripartire da zero»
Domenica mattina si apriranno le urne in 28 Comuni toscani, con 362.391 cittadini chiamati a scegliere i nuovi sindaci e a rinnovare i consigli comunali per i prossimi 5 anni. Si vota in 9 delle 10 province toscane e saranno due i capoluoghi direttamente interessati, Lucca e Pistoia, più Carrara. Per quasi tutti, 23 su 28, sarà sufficiente il primo scrutinio a determinare il vincitore mentre nei cinque comuni al di sopra dei 15 mila abitanti è previsto l’eventuale turno di ballottaggio, fissato per domenica 26 giugno.
Ma il Partito democratico guarda già all’appuntamento elettorale dell’anno prossimo che, con tutta probabilità, coinciderà con le elezioni politiche nazionali. In una campagna elettorale perenne quindi si studiano strategie e si individuano candidati per il 2023.
È il caso di Pisa dove, se da una parte è certa la ricandidatura dell’attuale sindaco Michele Conti per il centrodestra, a sinistra il nome è ancora tutto da costruire. Per questo l’arrivo in città del segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, vale come inizio ufficiale della corsa al voto. Nella sala del circolo Pisanova, passa in rassegna lo stato maggiore del partito, ascolta e prende appunti, poi detta la linea: «Politicamente dobbiamo ripartire da zero» afferma lapidario guardando in faccia, uno per uno, gran parte dei protagonisti di quella stagione politica — da Marco Filippeschi a Paolo Fontanelli — che, 4 anni fa, portarono il centrodestra alla storica vittoria. Altri tempi, era l’era del salvinismo ruspista e ruspante, l’eco della vittoria di Susanna Ceccardi nella vicina Cascina era ancora forte.
Oggi si gioca un’altra partita, a patto, secondo Letta, di fare tabula rasa di quei personalismi che hanno portato il partito pisano ad essere commissariato: «Dobbiamo ripartire dalle periferie che quattro anni fa ci voltarono le spalle abbracciando la Lega — spiega — ascoltare e andare in profondità, chiamatela Operazione Nautilus, chiamatela come volete ma dobbiamo voltare pagina. Io ci metto la faccia, mi impegno per cambiare la storia di Pisa, sta a voi metterci idee e progetti». Oltre a quello però serve anche un nome, quello del candidato: «Diamoci tempo fino a settembre — conclude Letta — poi il nome verrà fuori dal confronto con gli altri partiti della coalizione, noi non imporremo nulla ma dovrà essere una persona capace di tenere insieme i diversi livelli dell’azione amministrativa».
Dobbiamo voltare pagina Io ci metto la faccia Il candidato a settembre