Boschetto piazza Signoria, i tavolini extra dehors spuntano anche da Rivoire
I tavolini extra dehors invadono sempre di più anche piazza Signoria. Ma ora nel luogo simbolo della città, di fronte a Palazzo Vecchio, è spuntato un boschetto di piante e vasi di plastica a proteggere i posti a sedere in più del bar Rivoire a cui il Comune ha dato il via libera.
I comitati «Manoiquandosidorme» e «Oltrarno Futuro» tornano a farsi sentire e convocano per domani un incontro aperto a tutti i residenti del centro storico. L’appuntamento è per le 21, alla sala delle Leopoldine di piazza Tasso. Sul tavolo, i soliti temi: inquinamento acustico, diritto al riposo, sosta abusiva negli stalli riservati ai residenti in Ztl e in Zcs, trasporto pubblico. Ma si parlerà anche di disagio sociale. I comitati hanno infatti effettuato un’indagine sull’abuso di alcol tra giovanissimi, stilando una statistica sull’aumento dei ricoveri al pronto soccorso per le troppe bevute. «Questo incontro — si legge in una nota — si rende necessario dopo aver preso atto degli zero risultati conseguiti da parte del Coordinamento dei Comitati del centro storico». Una dichiarazione che poteva sembrare quasi uno strappo. Ma non è così. Ci pensa Manuela Vannozzi di «Manoiquandosidorme» a chiarire: «Il Coordinamento non ha sbagliato niente. Siamo invece delusi dal Comune. Avevamo studiato, con l’aiuto di tutti i comitati, alcune proposte che sono rimaste inascoltate». Il dialogo con l’amministrazione non sarebbe mancato, al contrario di una vera «presa in carico delle nostre istanze: siamo ignorati dalle istituzioni locali». A cominciare dalla questione Ztl: «Aprirla dalle 20 alle 23 è un invito a far arrivare centinaia di auto, che poi vanno ad occupare gli stalli con strisce bianche, costringendoci a infiniti giri per trovare un parcheggio». I comitati tornano a chiedere, per l’ennesima volta, una Ztl h24: «Avrebbe un costo pari a zero per Palazzo Vecchio, che risparmierebbe sulle pattuglie da mandare per i controlli». Poi, appunto, ecco la malamovida: «L’area Unesco e le zone limitrofe sono sempre più colonizzate dagli interessi economici connessi con gli aspetti mangificio e movida, che rendono Firenze una Disneyland senza controllo». La conferma dell’invivibilità in centro, secondo «Manoiquandosidorme», sarebbe suggerita dai trasferimenti: «Su trecento persone che avevano aderito al comitato, un terzo ha traslocato fuori dalle mure per l’esasperazione».