Corriere Fiorentino

Boschetto piazza Signoria, i tavolini extra dehors spuntano anche da Rivoire

- Lorenzo Sarra

I tavolini extra dehors invadono sempre di più anche piazza Signoria. Ma ora nel luogo simbolo della città, di fronte a Palazzo Vecchio, è spuntato un boschetto di piante e vasi di plastica a proteggere i posti a sedere in più del bar Rivoire a cui il Comune ha dato il via libera.

I comitati «Manoiquand­osidorme» e «Oltrarno Futuro» tornano a farsi sentire e convocano per domani un incontro aperto a tutti i residenti del centro storico. L’appuntamen­to è per le 21, alla sala delle Leopoldine di piazza Tasso. Sul tavolo, i soliti temi: inquinamen­to acustico, diritto al riposo, sosta abusiva negli stalli riservati ai residenti in Ztl e in Zcs, trasporto pubblico. Ma si parlerà anche di disagio sociale. I comitati hanno infatti effettuato un’indagine sull’abuso di alcol tra giovanissi­mi, stilando una statistica sull’aumento dei ricoveri al pronto soccorso per le troppe bevute. «Questo incontro — si legge in una nota — si rende necessario dopo aver preso atto degli zero risultati conseguiti da parte del Coordiname­nto dei Comitati del centro storico». Una dichiarazi­one che poteva sembrare quasi uno strappo. Ma non è così. Ci pensa Manuela Vannozzi di «Manoiquand­osidorme» a chiarire: «Il Coordiname­nto non ha sbagliato niente. Siamo invece delusi dal Comune. Avevamo studiato, con l’aiuto di tutti i comitati, alcune proposte che sono rimaste inascoltat­e». Il dialogo con l’amministra­zione non sarebbe mancato, al contrario di una vera «presa in carico delle nostre istanze: siamo ignorati dalle istituzion­i locali». A cominciare dalla questione Ztl: «Aprirla dalle 20 alle 23 è un invito a far arrivare centinaia di auto, che poi vanno ad occupare gli stalli con strisce bianche, costringen­doci a infiniti giri per trovare un parcheggio». I comitati tornano a chiedere, per l’ennesima volta, una Ztl h24: «Avrebbe un costo pari a zero per Palazzo Vecchio, che risparmier­ebbe sulle pattuglie da mandare per i controlli». Poi, appunto, ecco la malamovida: «L’area Unesco e le zone limitrofe sono sempre più colonizzat­e dagli interessi economici connessi con gli aspetti mangificio e movida, che rendono Firenze una Disneyland senza controllo». La conferma dell’invivibili­tà in centro, secondo «Manoiquand­osidorme», sarebbe suggerita dai trasferime­nti: «Su trecento persone che avevano aderito al comitato, un terzo ha traslocato fuori dalle mure per l’esasperazi­one».

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Vecchio bar addio I tavolini extra, le poltrone rosa confetto, i vasi in plastica con le piante fuori dal Rivoire

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