Nardella in difesa: contento del sovrintendente
Il Comune chiede qual è il tetto massimo delle spese, lui ribadisce: «Sono onesto»
Dario Nardella ci mette la faccia e difende a spada tratta il sovrintendente del Maggio Alexander Pereira. Il sindaco e presidente del teatro non sembra voler lasciare niente al caso tanto che sceglie il momento in cui vengono presentati i due nuovi festival (quello d’autunno e quello di carnevale) per prendere posizione in maniera esplicita.
«La programmazione musicale di questo teatro ha raggiunto livelli altissimi — dice in apertura di conferenza stampa dopo aver partecipato al Consiglio di Indirizzo che di mattina doveva dare il suo placet proprio a questa programmazione — I tre festival di quest’anno, grazie ad Alexander Pereira e Daniele Gatti mi rendono entusiasta e felice». E ancora «Sono contento dell’operato artistico del sovrintendente che continua a tenere alto il nome del Maggio. Con questo cartellone, con Gatti e Pereira, abbiamo quanto di meglio si possa mettere in campo e non temiamo il confronto con nessun altro teatro».
Sugli scontrini delle presunte spese pazze di Pereira dice solo che sono stati inviati a consiglio di sorveglianza del teatro. Anche se, per capire meglio quanto è accaduto negli scorsi mesi, ha chiesto alla direzione amministrativa del teatro di conoscere quali sono i massimali di spesa concessi per regolamento al sovrintendente. I dati trasmessi a Palazzo Vecchio, secondo regolamento Consip, parlano di un massimale di 10 mila euro al mese con la carta di credito assegnata al sovrintendente il quale è tenuto, nel corso di un anno a non spendere più di 30 mila euro in spese di rappresentanza, e 60 mila per eventi (cene con cast e sponsor, trasferimenti etc...). Lui, Pereira, si dice tranquillo e ribadisce «Io sono onesto e spero di rimanere un uomo onesto» . Dunque aggiunge: «Per portare tanti soldi al teatro devo lavorare duro, non è semplice». Il sipario scende sul tema delle spese. Nessuno sembra volerne più parlare anche se la tensione è alta e l’amarezza è evidente. Gatti, Pereira e Nardella tornano a parlare di musica — il sindaco tra l’altro dice che parlando con i fiorentini la sua impressione è che loro siano interessati a questa e non ad altro — e evitano di tornare sull’argomento. Chi è tornato in teatro ieri mattina è stata la Guardia di Finanza. Una «visita» prevista, fanno sapere dall’amministrazione. Sono venuti a ritirare il materiale che avevano richiesto e per cui andava fatta una ricerca nei vari uffici.