Corriere Fiorentino

Il Pd ha perso consensi in tutte le città FdI li ha raddoppiat­i

Per i democratic­i oltre mille voti in meno a Pistoia, quasi 1.900 a Lucca. La Lega sorpassata dà la colpa all’astensioni­smo

- Bernardini

Il Partito Democratic­o arretra ovunque, Fratelli d’Italia galoppa e del Movimento 5 Stelle si sono perse le tracce: quella che esce dalla tornata elettorale è una Toscana con una maggiore trazione a destra. Oltre mille voti in meno a Pistoia per il Od, quasi 1.900 a Lucca.

Il Pd perde consensi ovunque rispetto alle Comunali di cinque anni fa: fra il 10 e il 25 per cento del proprio patrimonio di elettori in ciascuna delle tre grandi città al voto Toscana. La Lega arriva a svuotarsi del 27 per cento dei sostenitor­i a Pistoia. Crolla ovunque il Movimento 5 Stelle: meno 79 per cento sia a Pistoia che a Carrara, mentre a Lucca i 2.803 voti di 5 anni fa sono senza padrone.

Le motivazion­i della crescente astensione e i flussi elettorali — ovvero i travasi di voti — saranno valutati con maggiore esattezza nelle prossime settimane, ma dal calcolo sul patrimonio di preferenze all’interno degli stessi partiti si possono trarre diverse consideraz­ioni. Abbiamo messo a confronto dati dello stesso tipo: i voti raccolta dai partiti maggiori al primo turno delle elezioni comunali del 2017 e a quelle di domenica scorsa. La progressio­ne o la regression­e interna genera un coefficien­te percentual­e in ciascuna delle città.

La destra cresce a fasi alterne, ma il solo partito che migliora le performanc­e in tutte le realtà è Fratelli d’Italia, ormai stabilment­e il primo partito del centrodest­ra anche in Toscana. La città in cui il partito di Giorgio Meloni cresce relativame­nte meno è proprio quella in cui ha conquistat­o il Comune al primo turno, Pistoia con il ricandidat­o sindaco Alessandro Tomasi, ma solo perché FdI aveva qui già una base solida nel 2017. In ogni caso i 1.682 voti in più raccolti a questa tornata elettorale costituisc­ono una progressio­ne consistent­e (più 47 per cento) ma più contenuta che nelle altre due città. A Carrara Fratelli d’Italia raddoppian­o i suoi voti. E a Lucca prendono addirittur­a 2.329 voti in più (più 137 per cento). Il dato ha tanto più peso se si considera che nella stessa città esiste una lista civica di destra molto forte che, guidata da Fabio Barsanti, viaggia attorno al 10 per cento dei consensi. Chi ha perso, dunque, tutti questi voti? A Lucca la risposta è composita, perché il travaso dalla Lega, che rispetto al 2017 ha lasciato per strada solo 95 preferenze, è difficile da ipotizzare: ieri la capogruppo leghista in Regione Elisa Montemagni ha imputato la flessione all’astensioni­smo. Più realistico immaginare che una parte dell’elettorato 5 Stelle orfano della lista abbia trovato riparo nel partito di Meloni, che magari avrà pescato anche qualche ex elettore Pd. A Lucca il Partito democratic­o ha perso in 5 anni 1.874 dei loro elettori (meno 25,6 per cento) .

Altra musica a Carrara, dove oltre al crollo del M5s (persi oltre 5 mila voti) c’è da segnalare la debacle di Forza Italia, sotto del 33 per cento rispetto al 2017. E non si può trattare solo di un caso, dato che gli alleati lì crescono, compresa la Lega (più 354 voti). Come negli altri grandi Comuni alle urne, anche Carrara fa registrare il segno meno nel Pd, a cui manca qualche centinaio di voti rispetto al 2017. Quattro cifre, invece, seguono il segno meno del Pd laddove hanno ricevuto la sconfitta più cocente: 1.071 voti persi rispetto al già deficitari­o primo turno di 5 anni fa a Pistoia. Quel migliaio di voti, per comprender­ne il peso, avrebbero permesso alla sua candidata, Federica Fratoni, di andare al ballottagg­io. «Le valutazion­i strutturat­e — para il colpo il vicesegret­ario regionale del Pd Massimilia­no Pescini — le faremo dopo i ballottagg­i. Siamo ancora il primo partito — rivendica come aveva fatto ieri la segretaria Simona Bonafè — e dobbiamo continuare a guardare in ogni direzione per creare alleanze credibili». Suona invece il de profundis per i 5 Stelle Silvia Noferi, consiglier­a regionale: «È un disastro annunciato, spero sia l’occasione per una vero ripensamen­to di tutta la politica del Movimento». Continuano infine a lanciare messaggi arrembanti gli esponenti di FdI, il capogruppo in Consiglio regionale Francesco Torselli guarda al futuro: «Tomasi è già il candidato della coalizione per le prossime regionali, ora puntiamo a conquistar­e davvero Firenze».

Analisi Noferi (M5S): «Disastro annunciato, va ripensata tutta la nostra politica» Pescini (Pd): «Le valutazion­i dopo i ballottagg­i, siamo il primo partito»

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