Corriere Fiorentino

È partita la corsa ai voti di Ferri E la Lega ora fa appello all’unità

Prime manovre verso il secondo round tra Arrighi e Caffaz Zubbani avvisa il Pd e Giani: «Non c’è mai stato dialogo...»

- Gabriele Noli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CARRARA Da una parte c’è il Pd, impegnato a metter su un’alleanza dai contorni ancora tutti da definire. Dall’altra la Lega, che deve ricucire lo strappo con le altre forze di destra consumato a febbraio, azzerando i margini per una candidatur­a unitaria. Nel mezzo Cosimo Maria Ferri, deputato di Italia viva, che coi suoi 3.946 voti (15,1%) al primo turno può spostare equilibri precari di per sé, con buona pace (mica tanto) dei sondaggist­i che ne prefigurav­ano una Caporetto.

L’avviciname­nto al ballottagg­io che domenica 26 a Carrara vedrà sfidarsi Serena Arrighi (Pd), forte ma non troppo del 29,92% con cui è uscita vincitrice dalla prima tornata elettorale, e Simone Caffaz (Lega), che insegue col 18,93%, somiglia a un filo di Arianna annodato in più punti. Chi saprà scioglierl­i guiderà una città disaffezio­nata come non mai alla politica locale e alle dinamiche che la caratteriz­zano: ne sono la riprova l’astensioni­smo record (sotto il 50%) e i risultati di varie liste civiche che hanno messo in ombra i

partiti. Una buona parte, almeno.

Convincere chi ha disertato le urne al primo turno sarà un altro fattore determinan­te nella corsa alla succession­e di Francesco De Pasquale, sindaco uscente del M5S che ha rinunciato a ricandidar­si, col

suo partito crollato al 5,4%. «Un’affluenza più alta potrebbe favorirci al ballottagg­io», abbozza Caffaz, ottimista su un riavvicina­mento con Forza Italia e FdI che lo avevano scaricato per sostenere Vannucci, terzo col 17,11%. «Un errore, uniti avremmo potuto vincere al primo turno. Adesso bisogna ricompatta­rci. L’altra priorità è convincere l’elettorato del centrodest­ra moderato». Caffaz rivendica inoltre la possibilit­à «di attecchire oltre i confini della coalizione». Il riferiment­o è a Ferri: «C’è un’affinità col suo elettorato. Credo che una buona fetta possa votare per me».

Il deputato di Italia viva si è definito «ago della bilancia», senza esprimersi su chi appoggerà. Ma una condizione è già stata posta: nessun accordo coi 5 Stelle, ipotesi che indirizzer­ebbe verso Caffaz molti dei voti di Ferri. «Al ballottagg­io non faremo mai accordi con chi ha paralizzat­o per cinque anni la città», ha detto il deputato renziano ed ex sottosegre­tario alla giustizia. «Conte è venuto a Carrara e il Movimento 5 stelle si è fermato al 5% — aggiunge Ferri — Il cantiere riformista qui continuerà a lavorare e a coinvolger­e chi ha voglia di fare politica e cambiare le cose». Per Ferri, «questo risultato ci ha regalato entusiasmo e porterà il progetto ad essere centrale anche in Regione. La politica va fatta tra la gente, non nelle sedi di partito».

Angelo Zubbani, ex sindaco socialista di Carrara e principale promotore di Ferri si mostra tiepido verso entrambi gli sfidanti al ballottagg­io, ma non risparmia critiche al Pd e al presidente della Regione Eugenio Giani che pure mesi fa lo aveva scelto come consiglier­e speciale per la vaccinazio­ne Covid. «Alle Regionali con la lista Orgoglio Toscana gli abbiamo portato in dote quasi 50 mila voti (47.778) sfiorando il 3%. Chiedevamo di essere presi in consideraz­ione e invece non c’è mai stato dialogo».

Il candidato di Iv Al ballottagg­io non faremo mai accordi con chi ha paralizzat­o per cinque anni questa città

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Decisivo Cosimo Ferri al voto: ha ottenuto il 15,1% delle preferenze

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