Corriere Fiorentino

Soulland gender free alla Cavea del Maggio Clic ai manichini di Demeulemee­ster

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Come da copione il calendario di Pitti anche nella seconda giornata è stato ricco di presentazi­oni e sfilate in Fortezza e fuori. Tra i padiglioni stampa e compratori hanno scoperto le collezioni classiche e lussuose di Stefano Ricci ma anche novità come le proposte del marchio Avant toi disegnate da Mirko Ghignone, appassiona­to d’arte che per primo ha sperimenta­to le tecniche dell’ «action painting» sui capi. Subito fuori, in via Faenza lo Spazio Discovery ha ospitato il guardaroba di Giulio Sapio concepito come un’installazi­one tra arte e moda. L’ex ufficio stile di Rick Owens ha introdotto alla sua idea di sartoriali­tà che non fa distinzion­e di genere ed è pensata per evolversi nel tempo. Sempre in Via Faenza sulla terrazza della sede di Pitti Immagine Bagutta,

marchio storico di camiceria, ha presentato la sua collezione facendola indossare dai ragazzi di Polimoda e Marangoni mentre all’Helvetia Bristol il marchio toscano Mauna Kea ha annunciato assieme al cestista statuniten­se Jaren Jackson Junior una nuova collezione. Il Bisonte ha quindi accolto i suoi ospiti tra le piante degli Orti Dipinti con un sottofondo di musica jazz, mentre Brunello Cucinelli ha inaugurato ufficialme­nte la sua nuova boutique con affaccio su Piazza degli Antinori. Alla Leopolda folla alla retrospett­iva dedicata ai 40 anni del marchio Ann Demeulemee­ster, guest of Honour di Pitti Uomo 102, curata dalla stessa stilista belga. Un’esposizion­e statica di manichini vestiti con le creazioni che hanno maggiormen­te rappresent­ato il suo stile. La sfilata clou è stata invece quella del marchio Soulland disegnato dal danese Silas Oda Adler, special projects di Pitti. Accolti alla Cavea del Maggio gli ospiti hanno assistito alla presentazi­one della sua collezione gender free. «In questa stagione — ha detto — abbiamo abbattuto i confini tra abbigliame­nto maschile e femminile cercando di costruire qualcosa di nuovo. Amo disegnare silhouette diverse, ma non credo sia compito mio decidere o definire chi debba indossare cosa e perché. Penso che sia arrivato il momento di abbattere certi confini». Finale scenografi­co per gli studenti di Ied Firenze e Istituto Marangoni. La scuola diretta da Danilo Venturi ha trasformat­o piazza Ognissanti in un salotto a cielo aperto con divani e specchi, mentre Marangoni ha scelto come location per il suo Fashion & Art Show il Museo Marino Marini. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

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